Test Invalsi: in arrivo il formato digitale contro le copiature

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Il responsabile Invalsi Roberto Ricci, intervistato da Skuola.net, ha parlato della prova che il 12 maggio si svolge nelle scuole superiori.

Il responsabile Invalsi Roberto Ricci, intervistato da Skuola.net, ha parlato della prova che il 12 maggio si svolge nelle scuole superiori.

Ricci ha inoltre dato anticipazioni sulle novità in arrivo riguardo al test Invalsi: un nuovo formato digitale in arrivo dal 2017. Questo avrà il merito, secondo Ricci, di porre fine alle contestazioni da parte dei professori.

 Il 12 maggio appuntamento con le prove Invalsi per le scuole superiori: tutti i ragazzi di II° si cimenteranno sul doppio quizzone di italiano e matematica. Skuola.net ha intervistato Roberto Ricci, responsabile Invalsi. Ricci ha spiegato il funzionamento del test ma ha anche dato preziose anticipazioni sulle future prove Invalsi.

Una di queste novità riguarda la maturità. Il responsabile Invalsi si è mostrato infatti aperto alla possibilità del test Invalsi agli esami di Stato in un futuro prossimo. Quando? Nel 2017 o nel 2018, ipotizza: l'Invalsi a suo dire è pronta per accogliere la sfida. Ma solo il Miur ha la facoltà di decidere su questo argomento, precisa Ricci: la palla passa quindi al ministero.

Un'ulteriore anticipazione sul futuro del test Invalsi riguarda il nuovo formato digitale: da settembre 2015 cominceranno le sperimentazioni per approdare nel 2017 ad un formato informatico del test Invalsi. Questo renderà molto più difficile per gli studenti copiare o falsare la prova. Infatti, spiega Ricci, i questionari saranno tutti differenti, somministrati a batteria su più turni. Il nuovo metodo, a detta di Ricci, porterà anche ad una diminuzione della portata delle proteste da parte degli insegnanti. Il fatto di sottoporre le prove in diversi momenti dell’anno porterà infatti le mobilitazioni a smembrarsi, e in più il nuovo metodo non farà più pesare sui prof la correzione delle prove. Di conseguenza anche per i ragazzi non potranno più esserci i tanto contestati voti sul registro in base all'esito del test Invalsi.

E' infatti abitudine comune a tantissimi professori delle superiori mettere un voto sull'esito della prova Invalsi. Una ricerca di Skuola.net ha messo in luce come il 36% degli studenti affermi che i propri prof metteranno un voto sul registro in merito al test Invalsi. Tuttavia durante l’intervista Roberto Ricci si è schierato contro questa abitudine e sostiene che l'Invalsi alle superiori al momento non deve influire sull'andamento scolastico e, quindi, i prof non dovrebbero mettere i voti.

Roberto Ricci ha dato anche alcune indicazioni sul questionario di matematica del test Invalsi, il più temuto dagli studenti. La calcolatrice si potrà portare, e saranno previsti quesiti non solo di algebra, ma anche di geometria. Meglio poi saper gestire il tempo durante la prova: ogni quesito di matematica non richiede più di tre minuti per risolverlo, sostiene Ricci.
Non sono mancati chiarimenti da parte di Roberto Ricci neanche sul Questionario dello studente: secondo il responsabile Invalsi è uno strumento messo a disposizione dello studente per fare in modo che il test Invalsi diventi più efficace nel valutare e migliorare la scuola. Non solo: rispondendo alle domande del Questionario dello studente sulle stesse prove Invalsi, si daranno indicazioni affinché le prove vengano calibrate meglio di anno in anno.

Importante sottolineare un ulteriore aspetto sui test Invalsi del 12 maggio: Ricci ha tenuto a precisare che le proteste di domani non provocheranno un rinvio del test Invalsi alle superiori.  "Lo sciopero è un diritto sacrosanto, ma anche gli altri anni ci sono state queste tipo di proteste e fino ad oggi le prove sono state fatte comunque, con estrema serenità", ha dichiarato Ricci. 

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