Test d’ingresso e numero chiuso anche per i licei? Insorgono Di Giorgi (PD) e UDS

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red – E’ di questa mattina la notiza di Repubblica relativa alla volontà da parte di alcune scuole superiori di avviare dei test di perselezione. Le prime reazioni. Di Giorgi: si penalizzano ragazzi che potrebbero avere un brillante futuro di studi. UDS: preoccupante

red – E’ di questa mattina la notiza di Repubblica relativa alla volontà da parte di alcune scuole superiori di avviare dei test di perselezione. Le prime reazioni. Di Giorgi: si penalizzano ragazzi che potrebbero avere un brillante futuro di studi. UDS: preoccupante

Tra queste ci sarebbe un liceo delle scienze applicate di Fermi, Mantova.

La preside, avendo verificato un aumento di richieste, ha annunciato: "Siamo oltre i trenta alunni per ognuna delle nostre sei prime, troppi. Faremo come all’università: prova d’ammissione e numero chiuso. Useremo il criterio della meritocrazia, come ha già deciso il consiglio d’istituto. Invito i genitori a non allarmarsi"

Il liceo europeo Altiero Spinelli di Torino propone il test dal 2007, anche per le medie. La preside Carola Garosci ne parla a Repubblica: "Il test setaccio non ci piace per niente, ma dobbiamo farlo. Da anni chiediamo più spazio alla Provincia, condividiamo il palazzo con altre due scuole. L’ultima risposta è stata una circolare: non abbiamo la possibilità di dare a voi né ad altri nuove aule. Con cinque classi e trecento richieste dovremmo stipare sessanta ragazzi per classe e allora abbiamo optato per le prove annunciate sei mesi prima dell’iscrizione. Chi non passa, e quest’anno sono stati centosettanta, farà in tempo a provare altrove."

La domanda che spontaneamente ci si pone è relativa alla legittimità di queste pratiche.

Secondo la senatrice del Pd Rosa Maria Di Giorgi, è "assurdo imporre il numero chiuso per l’accesso alle scuole superiori, si penalizzano ragazzi che potrebbero avere un brillante futuro di studi".

"Siamo di fronte a una situazione che – spiega la senatrice fiorentina del PD -, in molti casi per carenza di spazi, in altri per esplicita scelta dei dirigenti scolastici, rischia di negare pari opportunità a giovani che devono avere davanti a loro tutte le possibilità di scelta, per valorizzare le proprie qualità e attitudini. Il successo scolastico non è determinabile meccanicamente e può realizzarsi in momenti temporalmente diversi. Ragazzi con risultati non brillanti nella secondaria di primo grado, frequentemente affermano le proprie peculiarità negli anni successivi".

"Premiare il merito e la qualità dei risultati – ammette la senatrice Di Giorgi – è importante, ma quando si tratta di ragazzi così giovani, poco più che bambini, il rischio è quello di colpire i più deboli, non consentendo loro di avere gli stessi sbocchi curriculari di compagni più fortunati o precoci. La rigidità di accesso diventerebbe una ‘ghigliottina’ verso chi è in condizioni sociali più deboli, negandogli il diritto allo studio e all’affermazione della persona. In molti casi si lamentano problemi di spazi scolastici ed è su questo che dobbiamo
impostare il nostro lavoro, garantendo che le nostre scuole superiori siano in grado far fronte alle richieste di accesso".

Stesso tenore per l’Unione degli Studenti. "Apprendiamo a mezzo stampa – scrivono in un comunicato – la legittimazione preoccupante da parte dinumerosi dirigenti scolastici di formule di test di iscrizione alle scuolesuperiori.

"I test di iscrizione nelle scuole, tanto quanto il contributo volontario, sono l’ennesima barriera che si sta pericolosamente diffondendo con l’obiettivo di recintare l’istruzione per tutti – dichiara in una nota Roberto Campanelli per l’Unione degli Studenti – Non si può permettere che l’assenza strutturale di fondi alla scuola, le trasformi in luoghi della selezione e non dell’emancipazione per tutti."

"Sono preoccupanti – prosegue Roberto Campanelli dell’UdS – le affermazioni di numerosi dirigenti scolastici che le presentano come interessanti formule per valorizzare il merito.* Trasformare le scuole in luoghi non accessibili a tutti significa tradire i principi della Costituzione in cui si ribadiscono i valori di una scuola accessibile e libera per tutti. Ci opporremo duramente a questo tipo di iniziative."

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