Terremoto: verificare immediatamente sicurezza scuole, chi è responsabile e chi deve agire

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Il ferro va battuto quando è tristemente caldo. E' stato detto che praticamente ogni quattro anni circa in Italia si sta verificando un terremoto con effetti catastrofici. Uno dei luoghi che dovrebbe essere maggiormente sicuro è la scuola, non l'unico ovviamente, ma è certamente uno dei più sensibili ed importanti.

Il ferro va battuto quando è tristemente caldo. E' stato detto che praticamente ogni quattro anni circa in Italia si sta verificando un terremoto con effetti catastrofici. Uno dei luoghi che dovrebbe essere maggiormente sicuro è la scuola, non l'unico ovviamente, ma è certamente uno dei più sensibili ed importanti.

Il Dirigente Scolastico ha delle responsabilità chiare in materia. L'art. 2087 c.c. impone all'imprenditore un aggiornamento continuo delle misure da adottare per la tutela della salute dei suoi dipendenti con conseguente obbligo della loro individuazione e della loro attuazione, anche a integrazione della specifica normativa della sicurezza. Tale integrazione però si riferisce esclusivamente a quelle cautele suggerite dalla tecnica e dall'esperienza che fanno parte del patrimonio culturale diffuso in una determinata collettività, in un determinato momento.

Pertanto la responsabilità del datore di lavoro, in ordine a infortuni o malattie professionali, non sussiste qualora egli abbia osservato tutte le misure prevenzionistiche previste dalla legge, nonché gli standard di sicurezza normalmente adottati dagli imprenditori (Trib. Genova 13/10/2008). 

Nel quadro di una interpretazione ragionevole della disciplina legislativa in tema di sicurezza del lavoro, il dovere di informazione spettante al datore di lavoro nei confronti del lavoratore concerne i rischi cui il lavoratore è esposto nell'ambito delle sue specifiche mansioni (sia pure con riferimento alle operazioni a lui non direttamente affidate ma che comunque in qualche modo interessino la sfera di quelle), con esclusione, quindi, di ogni altro settore che comunque rimanga estraneo al campo di azione nel quale si esplicano le mansioni di sua specifica competenza.

Alla stregua di un principio generale di ragionevolezza e di esigibilità della prestazione, il dovere di presenza costante del datore di lavoro e soggetti a questo equiparati sul luogo di lavoro deve essere inteso nel senso che i soggetti tenuti debbono assicurare, più che presenza fisica che non è in sé necessariamente idonee a garantire la sicurezza dei lavoratori, la gestione oculata dei luoghi di lavoro mediante tutte le misure imposte normativamente (informazione, formazione, attrezzature idonee e presidi di sicurezza), nonché ogni altra misura idonea, per comune regola di prudenza e di diligenza, a garantire la sicurezza.

Ora, è evidente che non si può scaricare tutto il peso sulle spalle del DS. Ma dobbiamo conoscere lo stato di sicurezza delle nostre scuole, è nostro diritto e dovere.

Nel sito internet scuola in chiaro, alla voce edilizia e vincoli si pongono due domande: se  l' edificio è situato in zona sismica e se è stato progettato o successivamente adeguato con la normativa tecnica antisismica. E' facile intuire le risposte, ben tenendo conto che si tratta di dati aggiornati all'anno scolastico 2014/15, per ora.

A parere dello scrivente il rappresentante dei lavoratori in materia di sicurezza, il rappresentante dei genitori della scuola considerata, deve chiedere formalmente al proprio dirigente di venire a conoscenza dello stato di sicurezza del proprio edificio scolastico, e nella specie, se antisismico o meno ed a quando risultano gli ultimi dati disponibili.

Il Ds deve attivarsi presso gli organi competenti perchè questi possano realizzare tempestivamente tutte le misure idonee per adeguare i nostri edifici.

E' intollerabile sapere che gli studenti ed i lavoratori possano frequentare ambienti a rischio crollo. Nessun procurato allarme, sia ben chiaro, ma qui si tratta di venire a conoscenza di questioni fondamentali.

Conseguentemente a ciò ogni comunità scolastica valuterà come meglio agire e comportarsi, nella consapevolezza che vi è un rischio elevato che gli studenti ed i lavoratori possano frequentare quotidianamente ambienti non a norma ed insicuri. Non vogliamo più commentare tragedie, non vogliamo più versare lacrime, è arrivato il momento di attivarsi, tutti insieme, valutando anche esposti alla Procura della Repubblica nel caso in cui non vengano attuate misure adeguate finalizzate a determinare un mero stato di sicurezza della scuola, della nostra scuola.

Edilizia scolastica. Ventimilacinquecento scuole costruite in zone sismiche a rischio crollo: solo 845 gli adeguamenti preventivi dal 2014

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