Sull’orario dei docenti FLI chiederà il voto del Parlamento

Di Lalla
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Settore Nazionale Scuola FLI – Interrogazione del FLI presentata nel question time in cui si chiede di conoscere il fondamento giuridico dell’ ipotesi prospettata di aumento dell’orario di servizio dei docenti della scuola secondaria da 18 a 24 settimanali.

Settore Nazionale Scuola FLI – Interrogazione del FLI presentata nel question time in cui si chiede di conoscere il fondamento giuridico dell’ ipotesi prospettata di aumento dell’orario di servizio dei docenti della scuola secondaria da 18 a 24 settimanali.

Interrogazione a risposta immediata

Al Signor Ministro dell’Istruzione

Premesso che/ per sapere che

nell’ art. 3 della bozza della Legge di Stabilità 2013 viene indicato che decorrere dal 10 settembre 2013 l’orario di servizio del personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado, incluso quello di
sostegno , viene articolato su 24 ore settimanali rispetto alle attuali 18 previste dal vigente contratto di lavoro;

a fronte di tale allungamento dell’orario di lavoro non è previsto nessun incremento retributivo ma, si legge nella bozza, i docenti verrebbero, per cosi’ dire, compensati con ulteriori i 15 giorni a valere sul periodo di ferie retribuito.

Cio’ premesso si chiede di sapere

  • su quali fondamenti giuridici si basa tale ipotesi dal momento in cui la materia è attualmente regolata e disciplinata dal vigente contratto di lavoro?
  • se il Ministro è a conoscenza degli effetti che tale provvedimento produrrebbe in un comparto gia pesantemente vessato da profonde limitazioni e penalizzazioni caratterizzato, come è, da classi di concorsi in esubero, docenti demotivati e decine di migliaia di precari che questo sistema ha da tempo parcheggiato in un limbo non piu’ sopportabile ?;
  • se il Ministro è a conoscenza che verrebbero cancellate con un colpo di spugna decine di migliaia di cattedre (da 20 a 30000 secondo calcoli sindacali) che , oltre a mettere in ginocchio l’intero sistema istruzione, alimenterebbe una ulteriore guerra tra poveri i cui effetti gia si avvertono nella popolazione studentesca , docente, e nel popolo della rete che in segno di protesta ha gia scelto di essere rappresentato, soprattutto
    nei profili di un noto socialnetwork,, da una immagine emblematica che riassume dissenso, rabbia e indignazione ?
  • se non ritiene che tale ipotesi sia impercorribile anche da un punto di vista didattico ed organizzativo dal momento in cui l’incremento delle 6 ore dovrebbe essere utilizzato per coprire vuoti e supplenze non programmabili e prevedibili ad inizio di anno scolastico ?;
  • se non ritiene, invece , di investire in idee e risorse –cosi’ come auspicato dal Capo dello Stato in occasione dell’inaugurazione del corrente anno scolastico- puntando su cultura e istruzione anziché mascherare un provvedimento ragionieristico con l’esigenza di uniformità ai sistemi europei di cui non se ne sente attualmente il bisogno dal momento in cui l’attuale carico di lavoro dei docenti italiani è nella media europea?
  • se non ritiene invece, cosi’ come auspicato da sempre da Futuro e Libertà, dare corpo alle promesse fatte alle tante categorie di docenti, precari e non, che attendono un deciso segnale di svolta che vada ben al di là della politica degli annunci che ha fin qui caratterizzato l’azione del ministero?

Non è, infatti, signor Ministro, con i tablet e le LIM (che pure hanno un aggancio con il nuovo modo di comunicare di una società in continua evoluzione); non è con un concorso che lascia fuori vecchi e giovani e che rischia prima ancora di iniziare di essere vanificato dalla riduzione di un numero indeterminato di cattedre e quindi di posti di lavoro, non è con l’allungamento di 6 ore dell’orario dei docenti in cambio di un piatto di lenticchie costituito da un incremento del periodo di ferie; non è con questi provvedimenti ad effetto che si da un segnale di svolta.

La vera risorsa- Signor Ministro- sono gli studenti, i docenti e le famiglie che non credono piu’ in una scuola, senza banchi, senza sedie, con laboratori e strutture inidonee e insicure e dove i docenti si tassano perfino per comprare carta igienica.

Una scuola, Signor ministro, che non piu’ ha la forza di rialzarsi e che un provvedimento di tale portata destabilizza ulteriormente!

On. Fabio Granata

On. Aldo Di Biagio

On. Luigi Muro

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