Sottoporre docenti a un test di personalità, i concorsi non bastano
E' la soluzione prospettata dal filosofo Galimberti Umberto per risollevare le sorti della scuola italiana e di una società che soffre "la paura dei giovani".
E' la soluzione prospettata dal filosofo Galimberti Umberto per risollevare le sorti della scuola italiana e di una società che soffre "la paura dei giovani".
"Giovane, hai paura?", è il titolo dell'ultima fatica del filosofo Galimberti Umberto che affronta un viaggio tra i temi che oggi sono oggetto di maggiore dibattito tra i media di massa: dalla droga al lavoro, dalla crisi delle famiglie alla mancanza di valori.
Non poteva mancare la scuola, della quale Galimberti analizza i "fallimenti educativi".
Il libro, però, non è solo una critica ad una società che "terrorizza" i giovani e di conseguenza il proprio futuro, cerca di dare delle soluzioni.
Per quanto riguarda la scuola, Galimberti individua nella formazione e nel reclutamento dei docenti il nodo da risolvere.
Attenzione, perché Galimberti non spara a zero contro la classe dei docenti. Ritiene che i concorsi non siano sufficienti per selezionarli, perché si "misura soltanto la loro cultura". Invece, per il docente "è necessario avere una presa emotiva, perché dai 12 ai 18 anni anche i ragazzini 'nuotano' in uno scenario a forte carica emotiva ed erotica".
Quindi, le caratteristiche dell'insegnante devono essere: "grande capacità di comunicazione, di fascinazione, non devi diventare loro amico – continua Galimberti – perché gli amici se li trovano da loro; hanno sete di verticalità … I ragazzi desiderano l'autorità che deve essere degna di questo nome: il professore li deve affascinare."
Ecco, secondo Galimberti, gli elementi sui quali bisogna selezionare i docenti, oltre, ovviamente, alla loro cultura. "Se – conclude il filosofo – non sai comunicare e prendere i ragazzi là dove sono, cioè su base emotiva e sentimentale, non farai l'insegnante." "I professori vanno selezionati con un test di personalità, altrimenti li mettiamo lì per 40 anni a demotivare gente che già non ha prospettive per il futuro".
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