Sindacato Athena: immissioni in 2/3 anni tutelerebbero precari e insegnanti di ruolo

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Il sindacato Scuola Athena, nell'analizzare la situazione imprescindibile della stabilizzazione degli insegnanti precari delle Graduatorie ad esaurimento e del concorso, propone una soluzione della quale si avvantaggerebbero anche gli insegnanti di ruolo. 

Il sindacato Scuola Athena, nell'analizzare la situazione imprescindibile della stabilizzazione degli insegnanti precari delle Graduatorie ad esaurimento e del concorso, propone una soluzione della quale si avvantaggerebbero anche gli insegnanti di ruolo. 

In vista della ormai prossima sentenza della Corte Europea sull'abuso dei contratti a tempo determinato, il sindacato  pone l'accento del "dove" i precari saranno immessi in ruolo. Per le province del sud complicato sia per i precari che per gli insegnanti di ruolo.

Il problema, per il sindacato Scuola AThena, è "dove", in quale provincia, stabilizzare, e presenta l'esempio di Salerno

"nelle GAE di Salerno per la scuola primarie sono inclusi 933 docenti. I posti in organico di diritto sono poco più di 4 mila.

Se per il prossimo anno dovessero andare in pensione anche 100 docenti e stabilissimo un organico di istituto del 6%, avremmo circa 340 posti.

Solo Il 50% può essere destinato alla stabilizzazione in provincia e il restante 50% va alla mobilità interprovinciale.

Quindi circa 200 immissioni in ruolo dalle Gae.

Considerato però che molti colleghi sono inclusi anche nelle graduatorie della scuola dell'infanzia o della secondaria, e maturando con priorità il ruolo in atro ordine di scuola, poniamo 300, altri 433 potrebbero essere costretti ad accettare nomine in altre province.

Senza contare che nelle regioni dove non è esaurita la graduatoria dei concorsi ordinari le diponibilità vanno divise al 50%.

Così le nomine complessive supererebbero le 200 mila unità, e a questo punto i conti non tornerebbero più, il miliardo non basterebbe. "

N.B. In questo esempio il sindacato non tiene conto dell'organico funzionale, senza il quale è facile comprendere che le 150mila immissioni in ruolo (o giù di lì) non potranno essere disposte. Tutti in ruolo da graduatoria ad esaurimento e concorso. Si può con l'organico funzionale . Leggi tutto

Il sindacato avanza anche una diversa ipotesi per svuotare le graduatorie

"Ci pare invece più corretta l'ipotesi che il governo, di concerto con la Commissione Europea, decida di scaglionare l'intera operazione in un lasso di tempo ragionevole ( 2, 3 anni al massimo, 90/100 mila all'anno). senza depennare dalle graduatorie i colleghi che non possono trasferirsi e senza sforare il patto di stabilità "

Infine c'è il problema della mobilità interprovinciale.

Norma di salvaguardia per chi è ancora nel blocco triennale "Il Testo Unico della Scuola al secondo comma dell'art. 465 prevede: “ I trasferimenti da altra provincia sono disposti sia sul 50 per cento dei posti che risultano annualmente vacanti e disponibili, sia per compensazione” la compensazione appunto prevede che se uno esce viene compensato da un altro in entrata oltre il 50% stabilito.

Il disposto della norma citata è stata anche pari, pari trasposta nel contratto sulla mobilità con la sola aggiunta nella stessa aliquota, della mobilità professionale (passaggi di ruolo).

Quindi per la mobilità definitiva i colleghi di ruolo possono dormire sonni tranquilli. Saranno anche loro avvantaggiati dal piano di immissioni in ruolo.

Credo che già dal prossimo anno quasi tutti possano rientrare.

Le province meridionali però hanno una peculiarità: ogni 100 docenti che entrano da altra provincia ce ne sono al massimo 2/3 che escono. A differenza delle province del Nord dove ovviamente il rapporto è inverso, quindi lì la stabilizzazione dei precari sarà spinta, in molte realtà, anche parecchio oltre il numero degli inclusi in graduatoria.

Discorso diverso invece per la mobilità annuale (assegnazioni provvisorie e utilizzazioni).

Nessuna norma ha mai previsto quote di riserva per questa mobilità, a differenza della mobilità definitiva.

Per questo, se saranno stabilizzati un numero di precari superiore alle scoperture effettive con l'istituzione dell'organico di scuola o di rete, i posti possono liberarsi solo per assegnazioni provvisorie in altre province.

Quindi assegnazioni provisorie ridotte al lumicino o quasi azzerate per un po' di anni, nella gran parte delle province meridionali.

Questo aspetto riguarda i colleghi che sono ancora nel blocco triennale, che sono cioè stati immessi in ruolo dal 01/09/2013 in poi.

Noi crediamo però che non si possano modificare le regole del gioco mentre stiamo giocando, che non si può modificare una norma in peius ex tunc.

Dopo essere stati costretti a sfuggire alla precarietà, questa ulteriore punizione sarebbe davvero oltre che illegittima anche immorale.

Per questi colleghi crediamo si debba prevedere una norma di salvaguardia che preveda un contigente di posti determinato, nei limiti delle previgenti disponibilità, al fine di consentire il rispetto delle norme vigenti alla data di stipula del contratto."

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