Scuole occupate in tutta Italia contro le riforme del Governo

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Si avviano le occupazioni delle scuole di tutta Italia. Già una decina quelle che si registrano a Roma, tra occupazioni vere e proprie, autogestioni, assemblee tematiche che coinvolgono gli istituti Galilei, Aristofane, Nomentano, De Chirico, Kant, Archimede, Benedetto da Norcia, Orazio, Argan, San Lorenzo e Gaio Lucilio.

Si avviano le occupazioni delle scuole di tutta Italia. Già una decina quelle che si registrano a Roma, tra occupazioni vere e proprie, autogestioni, assemblee tematiche che coinvolgono gli istituti Galilei, Aristofane, Nomentano, De Chirico, Kant, Archimede, Benedetto da Norcia, Orazio, Argan, San Lorenzo e Gaio Lucilio.

E' terminata questa mattina invece l'occupazione al liceo Giulio Cesare, dopo il blitz notturno di ieri. Sul sito dell'istituto si legge che questa mattina alle 9 i locali della scuola sono stati restituiti alla normale attività didattica, che è ripresa alle 10.

Mobilitazioni nelle scuole si registrano anche a Bologna, Firenze, Torino, Vicenza, Rieti, Messina e Palermo. Al centro della mobilitazione degli studenti il Piano 'Buona Scuola' e il Jobs Act.

Gli studenti si mobilitano anche in vista dello sciopero generale del 12 dicembre perché, spiega Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell'Unione degli studenti, "la disoccupazione non si combatte togliendo i diritti ma facendo investimenti pubblici e dando opportunità a tutto, anche con lo strumento del reddito minimo". "Per questo – aggiunge – il 12 saremo in piazza con l'hashtag #noninmionome perché il governo Renzi non può parlare a nome nostro quando fa il Jobs Act, siamo stanchi degli slogan".

A Napoli e provincia sono 18 le scuole occupate. Ma il dato è in continua evoluzione. Undici quelle di Napoli città: l'Istituto superiore liceale Margherita di Savoia, il liceo Calamandrei, gli istituti superiori R. Livatino, D'Este-Caracciolo e Sannino, l'istituto professionale Giustino Fortunato, gli istituti tecnici Della Porta, Marie Curie, Giordani-Striano, Archimede e Galiani. Quest'ultimo, assieme al liceo "Mazzini", la cui occupazione è terminata oggi, è stato protagonista di un rilevante fatto di cronaca: dai locali dell'istituto tecnico commerciale di via Don Bosco sono stati infatti rubati 31 computer e altrettante lavagne interattive multimediali, mentre sono state devastate porte e fotocopiatrici, per danni quantificati in almeno 200mila euro. Un episodio che, assieme al furto di 13 computer portatili dal liceo Mazzini nella notte tra il 25 e il 26 novembre, ha scatenato numerose reazioni, tra le quali la richiesta da parte del segretario provinciale del Partito democratico di Napoli, Venanzio Carpentieri, delle "sanzioni più severe perché chi ha osato rendersi autore di un atto tanto vile possa essere punito in maniera esemplare".

L'assessore all'Istruzione della Regione Campania, Caterina Miraglia, promette di chiedere "all'Ufficio territoriale del Governo di Napoli la convocazione degli Stati generali della scuola per mettere assieme, in un documento condiviso, il pensiero delle famiglie, delle istituzioni e delle parti sociali. Un fronte di chi vuole difendere la scuola a Napoli e in Campania". L'emergenza, spiega Miraglia, "non riguarda le politiche scolastiche bensì le tematiche della legalità necessarie per prevenire vandalici atti di sciacallaggio in danno della comunità scolastica".

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