Scuole e obbligo fatturazione elettronica: molestie burocratiche per FlcCgil

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Dal 31 marzo 2015 è entrato in vigore per tutta la Pubblica Amministrazione l’obbligo della fattura elettronica in un ‘ottica di trasparenza.

Dal 31 marzo 2015 è entrato in vigore per tutta la Pubblica Amministrazione l’obbligo della fattura elettronica in un ‘ottica di trasparenza.

La rivoluzione digitale ha coinvolto circa 12mila enti locali tra cui scuole e Università,  dopo i 9mila enti della Pubblica Amministrazione centrale coinvolti dal giugno scorso nella fase sperimentale.

Secondo il Governo questo cambiamento, definito epocale, porterà un risparmio di tempo e denaro non solo per lo Stato ma anche per le aziende che lavorano con la PA in un rapporto più semplice e trasparente.

Quello che dallo Stato è visto, però, come un cambiamento epocale dalla FlcCgil è paragonato a molestie burocratiche in un clima di continuo cambiamento tecnologico e normativo per le segreterie scolastiche che avranno un ulteriore adempimento burocratico da eseguire.




Se alle procedure legate agli acquisti si somma anche il taglio dell’organico per gli Assistenti Amministrativi imposti dalla Legge di Stabilità 2015 si comprende quanto queste procedure tecnologiche siano viste come illogiche e fumose.

Per tutta la PA i passaggi da eseguire per predisporre un pagamento diventano molto complessi, per quanto riguarda la scuola il sistema informatico di riferimento è il SIDI che normalmente risulta non funzionante. Per un pagamento che prima richiedeva 5 minuti di tempo ora sembra occorrere un tempo infinito prendendo in considerazione anche il fatto che per ogni acquisto effettuato va ricercato anche il Codice Identificativo Gara e prendendo in considerazione anche il fatto che dal 1 gennaio nelle fatture va scorporato anche l’imponibile dall’IVA è chiaro che per ogni pagamento vanno fatti doppi mandati, doppio pagamento (di cui uno al fornitore e uno all’Erario per l’Iva). Per il pagamento dei residui passivi la procedura è differente, seppur sempre molto laboriosa.

Le procedure in questo modo non risultano più semplici e veloci, richiedendo molti passaggi il più delle volte non legati fra loro anche se la digitalizzazione dovrebbe avere il compito di riorganizzare e semplificare.

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