Ruscica: concorso a cattedra anche per insegnanti religione. Ingiustamente esclusi da piano assunzione come infanzia

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Tra le categorie di insegnanti escluse dal piano di stabilizzazione straordinaria voluto dalla legge107 troviamo anche i docenti di religione cattolica (23mila in totale), che negli ultimi anni non hanno beneficiato né del concorsobandito dal ministro Profumo (il loro ultimo risale al 2004) né del meccanismo di scorrimento delle graduatorie permanenti.

Tra le categorie di insegnanti escluse dal piano di stabilizzazione straordinaria voluto dalla legge107 troviamo anche i docenti di religione cattolica (23mila in totale), che negli ultimi anni non hanno beneficiato né del concorsobandito dal ministro Profumo (il loro ultimo risale al 2004) né del meccanismo di scorrimento delle graduatorie permanenti.

Ne abbiamoparlato Orazio Ruscica, segretario nazionale dello Snadir (Sindacato nazionale autonomo degli insegnanti di religione), secondo il quale,però, non è ancora detta l’ultima parola.

Professor Ruscica, i tempi stringono e la pubblicazione del nuovo bando di selezione per il personaledocente è ormai imminente. Nutre ancora qualche speranza che i docenti di religione cattolica possano rientrarvi?

“Il Miur non ha ancora dato alcuna notizia, né positiva né di diniego, pertanto restiamo in attesa,fiduciosi che la nuova tornata concorsuale possa riguardare anche i docenti di religione. Accanto a questa priorità mi preme ricordarnealmeno altre due: che ci venga riconosciuta l’opportunità di tenere conto dello scorrimento della graduatoria di merito delconcorso del 2004, l’ultimo ed unico, e che si possa procedere alla stabilizzazione dei docenti che hanno 36 mesi di servizio.Nell’attesa lo Snadir ha presentato due ricorsi a fine settembre al Tar del Lazio contro l’ingiustaesclusione dei docenti incaricati annuali dal piano straordinario di assunzioni e nel mese di novembre un ulteriore ricorso al Tar del Lazio contro il provvedimento cheesclude gli incaricati annuali dalla possibilità di poter fruire della «Carta del docente»”.

Con scorrimento delle graduatorie intende la loro trasformazione in Gae? Un procedimento che, tuttavia,si è arenato in Parlamento qualche anno fa…

Sì, la bocciatura dell’emendamento – che era stato votato favorevolmente dal Senato – da parte dellaCamera risale all’autunno del 2013. Noi siamo ancora oggi convinti dell’assoluta utilità di quella graduatoria, anche perché nelleultime fasi di stabilizzazione del personale docente gli insegnanti di religione cattolica sono stati gravemente discriminati, al paridei colleghi dell’infanzia”.

Ci sa dire quanti sono i docenti di religione già selezionati che attendono solo di essere assunti?

“I docenti presenti nella graduatoria del 2004 sono circa 2.500, attualmente nominati incaricati annuali suposti vacanti e disponibili”.

L’altra questione che agita la vostra categoria è, in questi giorni, quella che riguarda gliesoneri ai vicari, dal momento che molti docenti di religione hanno maturato competenze trasversali che li portano a ricoprire questiruoli.

“Il Ministero ha fatto la parte di Ponzio Pilato: all’inizio dell’anno scolastico è stato possibileessere nominati e avere i sostituti, ma prima della fine di novembre lo stesso Ministero ha ribadito che, invece, tutto deve avvenireservendosi di personale assunto nella fase C. A nostro avviso l’Amministrazione scolastica sta agendo in maniera ingiusta, inquanto si poteva prospettare una soluzione più equa individuando nell’integrazione dei posti, non ancora assegnati nella fase Coppure nell’utilizzare l’eventuale posto rimasto libero a seguito del posticipo dell’assunzione, il diritto a svolgere la funzione diVicario Si sarebbe assicurata in tal modo la continuità didattica del supplente, e si sarebbero rispettati i contratti con essi giàstipulati e indicanti, quale scadenza, il termine delle attività didattiche”.

La preoccupa la flessione del numero di studenti che decidono di avvalersi dell’insegnamento dellareligione cattolica?

“Non si tratta di una diminuzione significativa, dai dati a nostra disposizione si rileva una flessionedi non più dello 0,26 per cento annuo; quello che ci preoccupa è che, invece, non venga offerta alcuna alternativa formativa a chidecide di non seguire l’ora di religione, che in questo modo viene privato di uno strumento per comprendere la realtà, restandonell’ignoranza religiosa. Pur essendo contrari alla norma che prevede l’uscita da scuola, la rispettiamo, consapevoli del fattoche questo non è un ragionare in termini formativi. Farlo significherebbe offrire ai ragazzi che decidono di non avvalersi direligione una materia diversa ma valida tanto quanto l’insegnamento della religione cattolica”.

D’altra parte c’è ancora chi pensa che religione sia sinonimo di Catechismo. Quali sono gliobiettivi formativi dell’insegnamento della religione cattolica a scuola?

“Sono molto ben spiegati all’interno delle Indicazioni nazionali per il primo e per il secondo ciclo. Idocenti di religione offrono un insegnamento altamente culturale, lontano da una declinazione catechistica. L’obiettivo è presentareai ragazzi il fenomeno religioso, cattolico e non, nella sua oggettività, operando confronti tra il cattolicesimo e le altredottrine e portandoli a maturare competenze e valori come la libertà, la giustizia e la solidarietà spendibili in tutti gli ambiti dellavita”.

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