Riforma scuola. Su “merito” e scatti stipendiali Governo getta maschera: non ci saranno risorse aggiuntive. Ma i conti non tornano

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Il Sottosegretario Toccafondi, oggi, ha risposto ad una interpellanza parlamentare avanzata dal Movimento 5 Stelle, primo firmatario Lugi Gallo sul nuovo sistema di scatti stipendiali presente nel documento "La Buona Scuola" che riformerà gli avanzamenti di carriera dei docenti. Docenti come i capponi di "Renzi"

Il Sottosegretario Toccafondi, oggi, ha risposto ad una interpellanza parlamentare avanzata dal Movimento 5 Stelle, primo firmatario Lugi Gallo sul nuovo sistema di scatti stipendiali presente nel documento "La Buona Scuola" che riformerà gli avanzamenti di carriera dei docenti. Docenti come i capponi di "Renzi"

L’interpellanza chiedeva chiarezza sulle risorse stanziate ed avanzava l’ipotesi che il nuovo sistema, in realtà, nascondeva dei tagli agli stipendi.

A rispondere, il Sottosegretario Toccafondi che ha così affermato "Il meccanismo di carriera proposto nella discussione  “La Buona Scuola” non comporta risparmi di spesa, dal momento che le risorse attualmente destinate agli scatti stipendiali per il personale docente verranno utilizzato per il nuovo sistema di progressione non più basato solo sull’anzianità di servizio ma anche sul merito, sulla valutazione e sulle competenze acquisite nel tempo."

Quindi niente risorse aggiuntive, come sapevamo già, avendo letto e riletto il Rapporto. Una certezza che, adesso, viene avvalorata direttamente dal Governo e che lascia perplessi dato che l’esecutivo ha sempre affermato di voler investire sulla valorizzazione della professione dei docenti anche attraverso la carriera. Investire vuol dire risorse aggiuntive, che a quanto che non ci saranno. Stesse risorse, quindi, ma distribuite diversamente, solo al 66% dei "meritevoli", togliendo al restante 34%, con inevitabile sgomitata che ricorda tanto la fine dei capponi di Renzo dei "Promessi sposi". Questo vuol dire impoverire la categoria, non certo valorizzarla.

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Tanto più che, fa notare anche lo stesso On Gallo, in realtà i tagli ci sono, infatti  "non saranno attribuiti scatti negli anni 2015 -2018′, con un risparmio complessivo per lo Stato di oltre un miliardo di euro".

Ma i conti non tornano ancora, il risparmio va ben oltre ed è stato ampiamente affrontato in questi esempi.

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