Riforme in scuole non statali. Bene il decreto scuola, però….

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È stato approvato ieri in via definitiva alla Camera, con 268 voti a favore, 121 contrari e 9 astenuti, il decreto-scuola che introduce alcune misure importanti per il settore dell'istruzione.

È stato approvato ieri in via definitiva alla Camera, con 268 voti a favore, 121 contrari e 9 astenuti, il decreto-scuola che introduce alcune misure importanti per il settore dell'istruzione.

Tra queste, i 12 milioni di euro per il sostegno agli alunni disabili frequentanti le scuole paritarie. Nonostante l'estrema esiguità del contributo, che permetterà ad ognuno degli oltre 12mila alunni disabili frequentanti le scuole paritarie di avere a disposizione circa mille euro per il sostegno (cifra ancora molto lontana dalla copertura del costo effettivo) le scriventi associazioni ritengono positivo il passo compiuto e meritevole l’impegno di quanti si sono spesi per realizzarlo. Era assolutamente necessario, infatti, iniziare a mettere mano a questo problema così delicato, reso ancora più drammatico dall'incremento (+63%) di alunni con disabilità registrato nelle scuole paritarie in questi ultimi anni.

Analogamente, come evidenziato al convegno di presentazione del rapporto OIDELNovae Terrae sulla libertà di educazione nel mondo, svoltosi ieri alla Camera dei Deputati, risulta altrettanto urgente incrementare gli interventi ad ogni livello affinché anche nel nostro paese, che si trova solo al 47° posto nella classifica mondiale e fra gli ultimi a livello europeo, si giunga ad una effettiva parità scolastica.

Tutti i deputati relatori al convegno (Rubinato, Pagano, Palmieri, Gigli) e lo stesso sottosegretario Miur Gabriele Toccafondi, hanno convenuto infatti che "le politiche educative si misurano sulla base del rispetto dei diritti umani" e che "la libertà di scelta educativa e di creazione di scuole permette di valutare l’atteggiamento degli Stati nei confronti della società civile" (Oidel). In poche parole, una società non è davvero libera se non è libera di educare. Pensiamoci.

Milano, 26 maggio 2016

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