Riforma. VII Commissione cultura, parere favorevole agli articoli scuola nel DEF. Oggi collegamento

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Ieri in VII Commissione cultura è stato approvato un parere sul DEF. All'interno anche gli articoli riguardanti la scuola.

Ieri in VII Commissione cultura è stato approvato un parere sul DEF. All'interno anche gli articoli riguardanti la scuola.

Duro scontro tra maggioranza ed opposizione per la volontà della maggioranza di collegare la riforma della scuola al DEF.

Si tratta di un escamotage che mette al sicuro la riforma e consente un più stretto giro di vite per gli emendamenti senza copertura finanziaria per il controllo preventivo del Bilancio.

La polemica si è consumata tra la relatrice Ghizzoni e gli esponenti di SEL e del M5S che hanno accusato la maggioranza di una forzatura.

La VII Commissione, ieri, ha approvato un parere, che ricordiamo non ha alcun valore vincolante, che presenta alcune condizioni, che chiede al Governo di provvedere a:

  1. incrementare le misure finalizzate a potenziare gli interventi di orientamento formativo a tutti i livelli di istruzione;
  2. intensificare le politiche che rendano realmente esigibile il diritto allo studio universitario, con particolare riferimento alla contribuzione studentesca;
  3. favorire con ogni strumento utile e idoneo l'ampliamento del numero di laureati, al fine di evitare che l'Italia occupi anche in futuro la posizione di coda negli obiettivi ufficiali del 2020;
  4. intervenire per un incremento dell'internazionalizzazione del sistema di ricerca e formazione terziaria;
  5. visti i positivi risultati raggiunti, abbassare ulteriormente la percentuale di dispersione scolastica, come obiettivo da raggiungere per il nostro Paese, rispetto agli obiettivi di Europa 2020;
  6. adottare misure efficaci volte ad accrescere le competenze degli adulti, anche in relazione alla precedente finalità di innalzare la quota dei giovani italiani che conseguono un titolo di istruzione terziaria;
  7. incrementare le risorse destinate agli investimenti in ricerca e sviluppo, comprendendovi, in particolare, quelli necessari per sbloccare il turn-over e contrastare la sensibile diminuzione di professori e ricercatori nelle università e negli enti pubblici di ricerca, nonché quelle destinate alla spesa per l'istruzione terziaria che, in percentuale al PIL, è la più bassa d'Europa;
  8. nell'ambito degli interventi di semplificazione, estendere le facilitazioni per la riproduzione a fini di ricerca dei beni documentali e bibliografici non sottoposti alla tutela del diritto d'autore;
  9. estendere all'intero comparto delle politiche culturali il disegno di legge collegato al Documento di economia e finanza 2015 in materia di cinema e spettacolo dal vivo, al fine di favorire interventi di qualificazione della spesa e di promozione dell'occupazione e degli investimenti non solo in tali settori, come indicato nel DEF, ma altresì in quelli della cultura e del turismo.

I lavori parlamentari

Tutto sulla riforma, con il testo del DDL

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