Riforma. Supplenze 36 mesi su posto vacante unità di misura per stop al precariato

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Si dà 3 anni tempo, a partire dal 1° settembre 2016, il Ministro Giannini, per dire stop in maniera decisa al precariato nella scuola. Invero dai discorsi nei talkshow televisivi, o nelle kermesse estive, non si comprende se il limite è pensato sia per il personale docente che ATA.

Si dà 3 anni tempo, a partire dal 1° settembre 2016, il Ministro Giannini, per dire stop in maniera decisa al precariato nella scuola. Invero dai discorsi nei talkshow televisivi, o nelle kermesse estive, non si comprende se il limite è pensato sia per il personale docente che ATA.

Nella legge n. 107 del 13 luglio 2016 si legge: "A partire dal 1° settembre 2016, i contratti di lavoro a tempo determinato stipulati con il personale docente, educativo ed ATA presso le istituzioni scolastiche ed educative statali, per la copertura di posti vacanti e disponibili, non possono superare la durata complessiva di 36 mesi, anche non continuativi"

Dunque 3 anni di tempo affinchè la riforma della Buona Scuola entri a regime, si assesti e ci faccia vedere i suoi frutti. Uno dei più consistenti dovrebbe essere quello di organici stabili (?) o perlomeno di graduatorie ad esaurimento svuotate. Le uniche graduatorie ammesse per le nomine a tempo indeterminato dovrebbero essere quelle dei concorsi, il primo dei quali atteso entro il 1° dicembre 2015, ma i posti saranno suddivisi ancora per il 50% con le Graduatorie ad esaurimento che, per alcune classi di concorso, sono lungi dall'esaurirsi in questa tornata di immissioni in ruolo (anche se manca ancora la fase C, nella quale i precari ripongono grandi speranze).

Discorsi molto vaghi quelli del Ministro. Un discorso, quello del precariato, che non si risolve con un clic, afferma in una intervista a Il Messaggero "Ci vorranno tre anni, la legge lo dice chiaramente. I trentasei mesi sono l'unità di misura ultima per poter concedere una supplenza su posti vacanti, la norma recepisce una sentenza della Corte di Giustizia europea." E conclude "Tre anni sono tanti o pochi nel ciclo di istruzione di un Paese? Pochi, direi".

Dipende da quanti anni si è precari, diremmo noi. Se aspetti da dieci anni e ti dicono che mancano ancora tre anni per la tua assunzione a tempo indeterminato, con le incertezze politiche sempre in agguato, così tranquillo non stai.

Manca in tutto ciò, lo ribadiamo, la distinzione tra personale della scuola (compreso il personale educativo, per il quale quest'anno sono state disposte solo 46 immissioni in ruolo) e il personale Ata, escluso dalle immissioni in ruolo 2015. Anche il precariato ATA beneficerà di possibili effetti della riforma? Al momento la direzione non è quella.

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