Riforma stipendi. Governo propone tre fasce stipendiali, il 20% sarà escluso. Nel Disegno di legge di martedi 10

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Gli stipendi dei docenti, almeno secondo la proposta del Governo, dipenderanno per il 30% massimo dall'anzianità e per il 70% dal merito. 

Gli stipendi dei docenti, almeno secondo la proposta del Governo, dipenderanno per il 30% massimo dall'anzianità e per il 70% dal merito. 

Gli aumenti, infatti, saranno suddivisi in 3 fasce. Chi rientrerà nella prima avrà uno stipendio praticamente doppio rispetto a chi sta nella seconda fascia, mentre, chi sta nella seconda fascia avrà uno stipendio due volte e mezza rispetto a chi sta nella terza fascia.

Le risorse stanziate (pari a quelle attuali), ed il meccanismo delle fasce, permetteranno di premiare soltanto l'80% dei docenti, il restante 20% sarà immeritevole per mancanza di risorse.

La bozza di decreto prevede l'importo della I fascia, che sarà pari al totale delle risorse,  diviso l'80% del numero dei docenti. La seconda fascia, al totale diviso il 120%, sempre del numero dei docenti. Infine la terza al totale diviso il 150% dei docenti.

Se gli insegnanti per due volte di fila non riusciranno a rientrare almeno nella terza fascia, rischiano una ispezione.

Come già detto ieri, ad essere valutati saranno i crediti didattici, formativi e professionali. Sarà il nucleo di valutazione a decidere, presieduto dal Dirigente scolastico. Per approfondire: Riforma stipendi, bozza riforma: "immeritevoli" soggetti a verifiche. Non ci saranno risorse in più. Valutazione triennale

La bozza del Decreto che diventerà DDL

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