Riforma scuola. I soldi privati gestiranno i laboratori e le banche la dispersione scolastica: dallo “School bonus” ai “SIB”

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Tra le novità della Riforma della scuola contenuta nelle linee guida presentate dal Governo, c'è anche l'ingresso dei privati per finanziare laboratori, progetti e servizi. Sono 4 le forme previste di finanziamento privato: "School Bonus", "School Guarantee", "Crowdfunding" e "Social Impact Bonds". In cosa consistono e che impatto avranno.

Tra le novità della Riforma della scuola contenuta nelle linee guida presentate dal Governo, c'è anche l'ingresso dei privati per finanziare laboratori, progetti e servizi. Sono 4 le forme previste di finanziamento privato: "School Bonus", "School Guarantee", "Crowdfunding" e "Social Impact Bonds". In cosa consistono e che impatto avranno.

SCHOOL BONUS

Si tratta di un "bonus fiscale" per chi (tra cittadini, associazioni, fondazioni, imprese) intende investire nella scuola.
Strumento per finanziare le scuole sul modello dell'EcoBonus e soprattutto l'ArtBonus (quest'ultimo varato con Decreto turismo) che prevede per un privato che decide di fare donazioni un credito d'imposta del 65% in tre anni.
Lo scopo è di attrarre finanziamenti per il potenziamento e la riqualificazione degli istituti scolastici, dei laboratori tramite l'acquisto di nuove tecnologie e l'apertura prolungata della sede.

SCHOOL GUARANTEE

Si tratta del secondo strumento che le Linee guida del Governo per la riforma della scuola intende attivare per attrarre investimenti privati. Esso riguarda strettamente l'alternanza scuola-lavoro.
In pratica, l'azienda interessata ad investire negli istituti tenici e professionali o in un polo tecnico-professionale può finanziare percorsi di alternanza scuola-lavoro, ristrutturando o avviando un laboratorio. Può anche occuparsi del suo funzionamento, garantendone un utilizzo efficace e ottenendo degli incentivi aggiuntivi rispetto allo School Bonus, ma dopo aver dimostrato che il suo investimento e lavoro ha condotto al "successo formativo" nei percorsi di alternanza scuola lavoro.

CROWDFUNDING

Riguarda il progetto di microfinanziamento delle scuole per progetti didattici, soprattutto innovativi. Una pratica che, dicono le Linee guida, è già in essere. La novità consiste nella volontà da parte del Governo di co-finanziare i progetti, mettendo a disposizione 5mln di euro, per un rapporto 1:1 o 1:2 su progetti validi. Un co-finanziamento, dunque, una parte pubblica ed una privata.

SOSCIAL IMPACT BONDS

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Il quarto tipo di finanziamento di privati previsto nella riforma è il più complesso e sicuramente quello che susciterà le maggiori critiche.

Di cosa si tratta

Di un modello finanziario di investimento che nasce e si sviluppa nel Regno Unito, ma che oggi troviamo anche in altre parti del mondo, in primis gli USA. Nasce a seguito della crisi finanziaria e della conseguente riduzione degli investimenti statali nel pubblico, ed ha come scopo l'esternalizzazione dei servizi.

I Governi inglesi l'hanno adottato per l'esternalizzazione di sanità publica e vari settori del welfare, ma il primo esempio l'abbiamo con l'esternalizzazione della gestione di alcuni servizi legati alle carceri ed in particolare per ridurre i livelli di recidività tra i prigionieri con pena breve.

Come funzionano

Aziende private diventano fornitori di servizi pubblici attraverso un meccanismo di "Payment by Results" (pagamento per risultato). L'investimento viene definito "sociale" dato che esso converge in un'iniziativa che garantisce un ritorno finanziario e produce contemporaneamente servizi di welfare pubblico.

Un mercato che nel Regno Unito ha fruttato nel 2010 190mln di sterline e la creazione di una banca di investimento sociale, "Big Society Capital", gestita da quattro banche: Merlin, Barclays, HSBC, Lloyds Banking Grou e Royal Bank of Scotland.

Nella scuola, l'esempio dello Utah

Investimenti finanziari e bambini in età prescolare, due concetti che sembrano in antitesi, ma che trovano una sintesi nell'esperimento effettuato dalla Goldman Sachs nello Stato americano dello Utah.

La banca di investimenti, in collaborazione con altri enti, ha avviato un progetto di finanziamento per preparare i bambini, a rischio già in età prescolare, all'inserimento nella scuola materna ed elementare. Lo scopo è diminuire i costi per lo Stato e il distretto scolastico relativamente al recupero scolastico, nonché di predisporli ad un percorso di successo che vada avanti negli anni di scuola e oltre. Un progetto che punta anche ad un impatto positivo sulla criminalità, le gravidanze adolescenziali, la delinquenza e l'abuso di alcool e droghe.

La Goldman Sachs guadagnerà gli interessi sul prestito (di 7mln di dollari) solo se il programma prescolare sarà riuscito nel suo intento, preparare i bambini per iniziare il percorso scolastico riducendo il bisogno di interventi di recupero. In caso contrario, non ci sarà restituzione e la banca avrà perso l'investimento. Un investimento definito "double bottom line", rende solo se è dimostrato il suo impatto sociale.

Modello da importare in Italia

I Social Impact Bonds si trovano a pagina 126 delle Linee guida del Governo Renzi per riformare la scuola e viene dato un primo indirizzo di sperimentazione.

L'esempio preso sul testo è proprio quello degli USA, anche se non viene citata la Goldman Sachs e lo Utah, dove sono stati avviati interventi per aiutare i bambini a rischio marginalizzazione.

L'obiettivo del Governo italiano è di avviare delle sperimentazioni sulla dispersione scolastica nelle aree ad alto rischio costruite proprio sul modello dei Social Ipact Bonds.

Critiche ai SIB

Non sono mancate, negli anni di sviluppo di questi strumenti nel Regno Unito, delle critiche al modello. Tra i più argomentati, il fatto che l'impatto sociale di un determinato intervento è a volte difficile da misurare, ma soprattutto si è riscontrata la tendenza a modellare gli interventi e la fornitura dei servizi sulla base dei termini del contratto e non sulla soddisfazione degli utenti o dei "clienti".

Altro rischio è la marginalizzazione dei soggetti più deboli che richiederebbero degli interventi specifici, ma che vengono considerati sacrificabili (perché richiederebbero investimenti aggiuntivi o tempi maggiori) nel nome della statistica e del risultato misurabile che renda l'investimento.

Critica rivolta al modello Inglese è, infine, il fatto di aver concentrato gli attori degli investimenti nei servizi pubblici ad un oligopolio, dato che i capitali necessari per affrontare questi interventi sono spesso considerevoli e devono essere interamente anticipati, in attesa del ritorno di cassa a seguito del raggiungimento degli obiettivi prefissati.

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