Riforma. Renzi deciso, si va avanti. Il via non prima di metà luglio. Accordo con Minoranza o fiducia?

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Renzi si è bene imbottigliato nella riforma della scuola, la minoranza DEM che ha presentato un decreto per assumere i precari non molla.

Renzi si è bene imbottigliato nella riforma della scuola, la minoranza DEM che ha presentato un decreto per assumere i precari non molla.

Martedì i relatori del provvedimento cercheranno di trovare una mediazione con un pacchetto di emendamenti che vuol venire incontro alle richieste della minoranza dei democratici.

Se all'interno ci saranno ancora albi territoriali e chiamata dei dirigenti difficilmente saranno accettati.

Una delle strade che potrebbero essere affrontate (oggi Faraone l'ha definita "ultima ratio") è quella della fiducia.

L'idea è di un maxiemendamento con modifiche al testo sul quale porre la fiducia. Renzi, in questo caso, farà affidamento alla responsabilità dei DEM dissidenti, mentre Forza Italia ha già detto che voterà la sfiducia. I numeri si giocheranno quindi tutti all'interno del Partito Democratico. Ma c'è chi dice che il Premier non controlla più il Senato, il problema non riguarda soltanto al scuola.

Col fiato sospeso i docenti precari della scuola rischiano di veder sfumare la possibilità delle assunzioni per tutto il pacchetto contenuto nel testo del DDL: 100mila circa.

Le assunzioni potrebbero aggirarsi intorno ai 50mila posti, quindi il resto a riforma approvata. Potrebbero slittare al 2016, quando si attiveranno i posti per il potenziamento dell'offerta formativa.

Se le cose andranno per il verso giusto, la riforma potrebbe essere approvata per metà luglio, salvo (appunto) la possibilità di mettere la fiducia. Anche se i più scettici parlano di Agosto.

Lunedì sera o martedì sapremo quale strada sarà iboccata.

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