Riforma pensioni: si apre uno spiraglio per l’introduzione dei quota 100

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Confermata dal ministro Polletti la volontà del governo di mettere mano alla riforma Fornero dopo il fallimentare tentativo della Lega con la proposta del referendum popolare. La Riforma delle pensioni ha bisogno di essere rivista in maniera organica per recuperare risorse e facilitare chi è vicino al pensionamento nell’uscita dal mondo del lavoro.

Confermata dal ministro Polletti la volontà del governo di mettere mano alla riforma Fornero dopo il fallimentare tentativo della Lega con la proposta del referendum popolare. La Riforma delle pensioni ha bisogno di essere rivista in maniera organica per recuperare risorse e facilitare chi è vicino al pensionamento nell’uscita dal mondo del lavoro.

Quest’ultimo aspetto aiuterebbe anche a combattere l’aumento della disoccupazione giovanile, fornendo posti a disposizione per i giovani che al momento sono senza lavoro.

La riforma del sistema pensionistico ci sarà, quindi, ma da quello che trapela la riapertura dei lavori non avverrà prima dell’estate poiché il governo vuol prima completare la riforma del Mercato del Lavoro, ad affermarlo lo stesso Poletti che ha annunciato "eventuali modifiche alla legge Fornero per dare una soluzione al problema di chi perde il lavoro ma non ha ancora maturato i diritti alla pensione potranno avvenire solo dopo il completamento dei decreti attuativi della riforma del lavoro".




Anche se le possibilità e le proposte sono molte in tutte si avverte l’urgente necessità di rendere il sistema di pensionamento flessibile e fare in modo che permetta, senza troppe penalizzazioni, la possibilità di anticipare l’età pensionabile di qualche anno.

Un’idea in tal senso viene da Yoram Gutgeld, deputato del Pd, che ha proposto un ricalcolo della pensione interamente con il metodo contributivo (anche per gli anni versati con il retributivo) per chi decidesse di andare in pensione prima dell’età minima richiesta.

Damiani ha, invece, rilanciato l’ipotesi di andare in pensione a 62 anni con contributi per 35 anni avendo, però, una penalizzazione dell’8%.

Resta comunque valida anche l’ipotesi della quota 100: la quota 100 dovrebbe scaturire dalla somma dell’età anagrafica e quella contributiva.

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