Riforma pensioni, quota 100, opzione donna e settima salvaguardia: a che punto siamo?

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La riforma delle pensioni diventa sempre più urgente allo scopo di risolvere tutti i problemi causati alla previdenza dalla riforma Fornero.

La riforma delle pensioni diventa sempre più urgente allo scopo di risolvere tutti i problemi causati alla previdenza dalla riforma Fornero.

Dare una flessibilità maggiore in uscita, oltre che permettere ai lavoratori di accedere alla pensione anticipata permette anche di creare nuova occupazione per le nuove generazioni.

Per la revisione della Legge Fornero a lungo si è battuta la Lega Nord il cui esponente, Roberto Simonetti, ha affermato che con l’aumento dell’età anagrafica per l’accesso alla pensione e  con la formazione degli esodati  le storture della legge previdenziale si sono concretizzate ancora di più.




Dal 1 gennaio 2016 i requisiti di acceso alla pensione saranno ancora più rigidi anche a causa dell’adeguamento alla speranza di vita che si andrà a sommare all’età anagrafica richiesta per il pensionamento che è di:

  •  65 anni e 3 mesi per le lavoratrici dipendenti,
  • 65 anni e 9 mesi per le lavoratrici autonome,
  • 66 anni e 3 mesi per le lavoratrici pubbliche e i lavoratori.

Le ipotesi avanzate nel campo riforma pensioni sono state, in questi mesi, moltissime tra le molte ricordiamo quelle proposte dalla Lega Nord che a settembre, quando riprenderanno i lavori parlamentari al riguardo saranno all’ordine del giorno.

Per rendere maggiormente flessibile l’uscita dal mondo del lavoro si vorrebbe lasciare libera scelta al lavoratore sui tempi di pensionamento fermo restando il raggiungimento del quota 100 sommando  età anagrafica e contributiva con almeno 35 anni di contributi e 58 anni di età. In questo modo si salvaguardano gli interessi dei lavoratori precoci pur permettendo l’uscita anticipata anche a tutti gli altri lavoratori.

Per la questione esodati è in cantiere la realizzazione della salvaguardia definitiva, la settima, che dovrebbe comprendere anche tutti gli esclusi dalle salvaguardie precedenti ma soprattutto coloro che, grazie alla legge Fornero, si sono viti spostare la finestra mobile di uscita pur avendo raggiunto i requisiti di pensionamento. Nella settima salvaguardia andrebbero inclusi anche i lavoratori edili, coloro che si trovano in mobilità per fallimento aziendale e i quindicenni oltre che i lavoratori marittimi e i ferrovieri.

Altro nodo fondamentale della riforma pensioni è l’opzione donna, il regime sperimentale che permette il pensionamento alle donne con almeno 57 anni di età (per le lavoratrici autonome sono richiesti 58 anni di età). Per il regime sperimentale è stata proposta una proroga fino al 2018.

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