Riforma. Organico sarà solo dell’autonomia e completamente gestito dai dirigenti, anche per supplenze. Si determina su progettazione

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A leggere e rileggere la bozza di riforma del DDL che la nostra redazione ha messo a disposizione del mondo della scuola, c'è sempre da scoprire nuove prospettive. Una di queste riguarda l'organico: scordatevi la distinzione tra diritto e fatto.

A leggere e rileggere la bozza di riforma del DDL che la nostra redazione ha messo a disposizione del mondo della scuola, c'è sempre da scoprire nuove prospettive. Una di queste riguarda l'organico: scordatevi la distinzione tra diritto e fatto.

Innanzitutto, ricordiamo che quanto stiamo commentando riguarda una bozza pubblicata dalla nostra redazione. A quanto pare, ieri il Ministero ha chiuso le modifiche e siamo in attesa di un nuovo testo, sperando sia quello definitivo.

L'organico dell'autonomia

Nel testo a nostra disposizione, all'articolo 6 si istituisce l'organico dell'autonomia, composto dai posti comuni, da quelli di sostegno e da quelli per il potenziamento dell’offerta formativa (funzionali).

Come viene determinato?

L'organico è costituito in base al fabbisogno determinato da ciascuna scuola in base all'offerta formativa che si intende realizzare. L’organico dell’autonomia è determinato su base regionale, con cadenza triennale, da un decreto interministeriale (Miur-Mef-Funzione pubblica, sentite le Regioni). Il riparto della dotazione organica tra le Regioni è effettuato "sulla base del numero di classi, della presenza di aree interne, o a forte processo immigratorio o caratterizzate da elevati tassi di dispersione scolastica". Scompare, rispetto alla bozza di un precedente Decreto, l'incentivazione dell'occupazione femminile tra i criteri.

Come viene assegnato

Entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente al triennio di riferimento le scuole elaborano un Piano triennale dell'offerta formativa per gli studenti, la formazione dei docenti e le risorse necessarie, e lo inviano all’USR. Per quest'anno, se la bozza sarà confermata, il piano dovrà essere presentato a maggio 2015. Il Piano triennale è elaborato dal Preside, sentito il collegio dei docenti, il consiglio d'istituto e gli attori economici, sociali e culturali del territorio.

Sarà l'USR a determinare l'accoglibilità del progetto, che lo trasmette al MIUR, che lo ri-valuta e assegna le risorse umane e finanziarie disponibili, alla luce delle quali le scuole, entro febbraio, ricalibrano il Piano.

Da chi viene gestito l'organico?

L'organico dell'autonomia sarà gestito interamente dal dirigente che potrà proporre le cattedre e i posti funzionali utilizzando gli albi provinciali. Inizialmente soltanto ai neoassunti (i docenti già in cattedra resteranno con il vecchio sistema, a meno che non si farà richiesta di mobilità), poi, gradualmente il sistema entrerà a regime e tutti i posti saranno gestiti dal dirigente. Secondo la bozza di Ddl, i posti dell’organico dell’autonomia sono attribuiti dai presidi al personale iscritto negli albi territoriali. Il dirigente scolastico effettua le sostituzioni dei docenti assenti per la copertura delle supplenze temporanee fino a dieci giorni con il personale della dotazione organica dell’autonomia, con il trattamento stipendiale del grado di istruzione della scuola in cui è impegnato, qualora superiore a quello già in godimento. Riforma. Governo approva DDL. Dirigenti decidono docenti: al via albi provinciali. Decidono anche riduzione alunni –  Come avverranno assunzioni a settembre 2015 tramite gli albi. Le scuole dovranno presentare piano organico entro maggio

Gestione delle supplenze

Sarà il dirigente a gestire le supplenze fino a 10 giorni, sarà lui ad assegnarle sulla base dell'organico a disposizione e anche a personale con abilitazione diversa da quella necessaria per la supplenze, ma con il titolo di studio corrispondente. La retribuzione, però, resta invariata. Se, ad esempio, una maestra della primaria viene chiamata a fare supplenza in una classe di scuola media del comprensivo, non potrà pretendere un aumento salariale. Una soluzione che fa molto discutere, soprattutto per quel che riguarda la continuità didattica e la qualità dell'insegnamento.

Ampliamento offerta formativa

Per quanto riguarda l'ampliamento dell'offerta formativa, anche essa determinerà l'organico. Il fabbisogno di posti è individuato anche in relazione al potenziamento:

  • delle competenze linguistiche (CLIL);
  • delle competenze matematico-Iogiche e scientifiche;
  • delle competenze nella musica e nell’arte;
  • delle competenze in materia di diritto e di economia;
  • della legalità e dell'ambiente, dei beni e delle attività culturali e dei beni paesaggistici;
  • dell’ alfabetizzazione all'arte;
  • delle discipline motorie (alimentazione, educazione fisica allo sport);
  • delle competenze digitali (pensiero computazionale, social network…);
  • delle iniziative contro la dispersione scolastica;
  • della valorizzazione della scuola come comunità;
  • per l’apertura pomeridiana delle scuole e la riduzione del numero di studenti per classe;
  • per incremento dell'alternanza scuola-lavoro;
  • per i percorsi formativi individualizzati;
  • per la valorizzazione del merito degli alunni e studenti;
  • per l’alfabetizzazione e il perfezionamento della lingua italiana per gli alunni stranieri.

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