Riforma. Maggioranza battuta in Commissione. Slitta parere Bilancio, si allungano i tempi. Marcucci, no battuta d’arresto

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Maggioranza battuta in commissione affari costituzionali sulla riforma. La Commissione Bilancio rinvia il proprio parere e fa slittare la votazione degli emendamenti.

Maggioranza battuta in commissione affari costituzionali sulla riforma. La Commissione Bilancio rinvia il proprio parere e fa slittare la votazione degli emendamenti.

Da quanto si apprende, il voto sul parere costituzionale di oggi in I commissione, finito con una sconfitta per governo e maggioranza, ha riguardato il testo del provvedimento e una parte degli emendamenti.

"Nella commissione Affari costituzionali del Senato la maggioranza è stata battuta sulla riforma della scuola. A maggioranza, la commissione ha dato parere negativo", la dichiarazione è del presidente del Gruppo Misto-SEL al Senato Loredana De Petris.

"E' la prima battuta d'arresto per una riforma che non piace a nessuno dei soggetti coinvolti ma che Renzi vuole imporre a tutti i costi. E' ora che il governo si decida a discutere le sue scelte e a correggere i suoi errori in un democratico confronto con il Parlamento. Noi continueremo la nostra battaglia in Parlamento e nel Paese per battere questa riforma pessima e dannosa per tutti", conclude la presidente De Petris.

Si tratta di un segnale importante per Renzi il quale ieri aveva dichiarato di non avere problemi di maggioranza al Senato e che l'apertura al dialogo promessa era solo il frutto di una volontà di confronto.

Sulla battuta di arresto è intervenuto anche Il Movimento 5 Stelle. "Non ha voluto ascoltare il grido d'allarme del mondo della scuola, ora vediamo se Renzi farà finta di non sentire nemmeno il clamoroso tonfo della sua maggioranza qui in Senato!". Lo affermano i parlamentari del M5S delle Commissioni Cultura di Camera e Senato, dopo che la maggioranza è stata battuta in Commissione Affari Costituzionali sul parere al Ddl Istruzione.

"Questa riforma va fermata – continuano -, il governo ormai non può più ignorare nè il dissenso aspro che viene da docenti e studenti, nè il disagio sempre più  diffuso che c'è anche in Parlamento e nella sua maggioranza, come dimostra chiaramente questo voto. Delle finte aperture di Renzi non sappiamo che farcene, l'unica strada percorribile è procedere solo con le assunzioni e poi riscrivere da capo tutto il resto".

Per Marcucci, presidente della VI ICommissione cultura, "Il ddl la buona scuola continua il suo iter in Senato, non c'è nessuna battuta d'arresto per il voto della commissione Affari costituzionali".

Come scrive il presidente della VII commissione Andrea Marcucci (Pd) su Twitter, l'illustrazione degli emendamenti andrà avanti questa sera alle 20 e alle 8,30 domani mattina.

Secondo quanto viene riferito, quindi, il parere potrebbe essere superato già con gli emendamenti presentati dai relatori. Non essendo stato un voto negativo sui presupposti di costituzionalità, potrebbe non servire un voto in aula che "smentisca" la commissione Affari costituzionali 

"Abbiamo deciso – spiega – di affrontare un confronto vero sugli oltre 2000 emendamenti, una scelta che dovrebbe essere salutata con favore dalle opposizioni. Certo confronto vero non significa passo indietro. Cominceremo a votare, una volta acquisito il parere della commissione Bilancio". 

Inoltre, slitta a domani il parere sul ddl Scuola da parte della commissione Bilancio al Senato. Lo si apprende da fonti parlamentari.

Per oggi pomeriggio era atteso il parere almeno sul testo da parte della Bilancio, e quindi quello sugli emendamenti, propedeutico per l'inizio dei voti sulle proposte di modifica in commissione Istruzione.

È possibile che l'attesa per il parere della 5a commissione faccia slittare il voto sugli emendamenti in commissione Istruzione direttamente alla prossima settimana e l'approdo in aula di una decina di giorni rispetto al 15 giugno.

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