Riforma. Lunedì inizio voti VII Senato, ok entro settimana. Maggioranza a richio, perde tre Senatori. Tentativi di dialogo con minoranza DEM

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Oggi avviata discussione generale, questa sera il quartier generale del Partito Democratico si riunirà. Sulla riforma della scuola Renzi rischia di non avere la maggioranza, se non trova un accordo con la minoranza democratica.

Oggi avviata discussione generale, questa sera il quartier generale del Partito Democratico si riunirà. Sulla riforma della scuola Renzi rischia di non avere la maggioranza, se non trova un accordo con la minoranza democratica.

LUNEDÌ INIZIO VOTI IN COMMISSIONE SENATO. VERSO OK ENTRO SETTIMANA

Dovrebbero iniziare lunedì (o al più tardi martedì) in commissione Istruzione al Senato le votazioni dei 2.200 emendamenti al ddl Scuola (tra cui al momento ci sono 4 emendamenti dei relatori). Lo ha detto il presidente della commissione Andrea Marcucci (Pd) al termine dei lavori di oggi sulla riforma.

L'obiettivo, ha detto Marcucci, resta quello di concludere l'esame del ddl in commissione la settimana prossima, così da inviarlo in aula.

Domani mattina alle 8,30 proseguirà la discussione generale che si è aperta oggi. Quindi la commissione si rivedrà alle 14 di domani e alle 9,30 di venerdì per illustrare gli emendamenti. Nel frattempo si aspetta il parere sulle proposte di modifica da parte della commissione Bilancio: il provvedimento infatti, in quato collegato al Def, deve necessariamente avere il parere preventivo della V commissione.

Come anticipato, la riunione della commissione Istruzione prevista per oggi alle 21 non si terrà perché è convocata una riunione del gruppo Pd proprio sulla riforma della scuola.

NUOVO ART.2. STRALCIO POTERE PRESIDE, SARA' INSERITO IN ARTICOLO 8

Riscrivere interamente l'articolo 2 del ddl Scuola (su autonomia scolastica e offerta formativa) per meglio specificare alcuni punti.

È quanto prevede un emendamento dei relatori del ddl Scuola, Francesca Puglisi (Pd) e Franco Conte (Ap), depositato in commissione Istruzione al Senato.

Il lungo emendamento, che appunto riscrive tutto l'articolo 2, prevede, in particolare lo stralcio della norma che, nella formulazione attuale, dà al dirigente scolastico il potere di "garantire un'efficace ed efficiente gestione delle risorse umane, finanziarie, tecnologiche e materiali". La questione dei poteri dei dirigenti sarà spostata nell'articolo 8, mancano ancora gli emendamenti specifici. DDL Scuola. Norma su Dirigenti che individuano docenti passa da art. 2 ad art. 8

L'emendamento prevede inoltre che l'organico dell'autonomia sia istituito "per ogni" istituzione scolastica, o istituto comprensivo, o per gli indirizzi degli istituti secondari di secondo grado afferenti alla medesima istituzione scolastica.

NUOVO ART.1. RISPETTO TEMPI APPRENDIMENTO. EMENDAMENTO PRESENTATO DA PUGLISI E CONTE

Riscrivere l'articolo 1 del ddl Scuola, che specifica oggetto e finalità del provvedimento, così da specificare meglio le premesse e introdurre il concetto dell'affermazione del ruolo centrale della scuola.

È quanto prevede un emendamento dei relatori al ddl Scuola, Francesca Puglisi (Pd) e Franco Conte (Ap), depositato in commissione Istruzione al Senato.

L'emendamento aggiunge in premessa, rispetto all'attuale versione dell'articolo 1, che l'autonomia che verrà data alle scuole servirà per "affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza" e, nell'innalzare i livelli di istruzione e le competenze degli studenti ne dovrà "rispettare i tempi i gli stili di apprendimento", "contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali" e prevenire la dispersione scolastica "in coerenza conil profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione".

L'emendamento prevede di inserire le norme sulla programmazione triennale dell'offerta formativa in un nuovo comma tre e di eliminare la frase "nel rispetto della libertà di insegnamento" dal comma sulla realizzazione del "curriculo della scuola".

AVVENIRE. POSSIBILE APERTURA SU TRE PUNTI, MA MAGGIORANZA PERDE PEZZI

Stasera, al termine dei lavori in aula, è prevista un’assemblea del gruppo del Pd sulla riforma. Sul tavolo la strategia da seguire, mentre oggi il Ministro Giannini ha fatto sapere che non si prevedono dei cambiamenti profondi, ma solo limature.

Secondo il quotidiano "Avvenire", invece, ci sarebbe, da parte di Renzi, una possibile apertura su tre punti.

L'obiettivo è di ridurre a 3-4 il numero dei dissidenti. Sul piatto c'è il rinvio al 2017/18 della chiamata diretta dei dirigenti per i neoassunti, un sistema di controllo dell'operato dei dirigenti che sia legato allo stipendio e una carta dello studenti che permette l'accesso a servizi welfare da finanziare con la legge di stabilità.

Ma la notizia più preoccupante (almeno per la compagine di Governo), divulgata poche ore fa da una nota, è il passaggio all'opposizione dei Popolari, guidati da Mario Mauro. Si tratta di 3 senatori che potrebbero pesare gravemente sul conteggio dei voti disponibili al  Senato.

Diventa fondamentale per Renzi trovare, a questo punto, un accordo solido con la minoranza PD.

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