Riforma. Da Commissione Bilancio dubbi su carta del prof, richiesta invarianza finanziaria, utilizzo per inglese, musica e motoria non deve dar luogo a maggior fabbisogno docenti

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Si profilano lavori a rilento, anche la prossima settimana, sul ddl Scuola al Senato. La commissione Bilancio a Palazzo Madama, infatti, oggi ha votato il parere sul testo del provvedimento e sugli emendamenti riferiti solo a due articoli (l'1 e il 3) su 26 totali del ddl.

Si profilano lavori a rilento, anche la prossima settimana, sul ddl Scuola al Senato. La commissione Bilancio a Palazzo Madama, infatti, oggi ha votato il parere sul testo del provvedimento e sugli emendamenti riferiti solo a due articoli (l'1 e il 3) su 26 totali del ddl.

La commissione Bilancio del Senato ha espresso parere non ostativo con 11 presupposti, tre condizioni di invarianza finanziaria e cinque osservazioni al ddl Scuola.

Le tre condizioni chiedono tutte l'inserimento di una clausola di invarianza finanziaria che preveda che le misure siano applicate "nei limiti previsti dalla legislazione vigente alle risorse umane, finanziarie e strumentali" e "nei limiti delle facoltà assunzionali previste per ciascuna amministrazione a legislazione vigente".

Le condizioni si riferiscono rispettivamente a: il piano triennale di offerta formativa, lì dove si fa riferimento alla garanzia del fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell'organico dell'autonomia; al comma 1 dell'articolo 3 sugli insegnamenti opzionali nell'ultimo triennio delle scuole superiori, che dovranno essere attivati nell'ambito delle risorse "umane, finanziarie e strumentali" disponibili a legislazione vigente.

Inoltre la Bilancio chiede, come condizione, che il passaggio del personale della scuola "comandato" presso altra amministrazione pubblica avvenga solo "nei limiti delle facoltà assunzionali previste per ciascuna amministrazione a legislazione vigente".

La Bilancio osserva poi che, per quanto riguarda il fabbisogno dei posti dell'organico delle autonomie, le norme riguardanti le scuole con lingua di insegnamento slovena e l'inserimento nelle mense di prodotti a km zero, "vi è la necessità di un attento monitoraggio, in quanto le clausole di invarianza contenute potrebbero non essere sufficienti ad evitare l'insorgere di nuovi oneri".

Quanto alla norma sulla carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente, la Bilancio osserva che il meccanismo "rischia di rappresentare un'integrazione salariale priva di corrispondente gravame fiscale, in quanto le modalità di utilizzo sembrano essere demandate ai singoli soggetti e non all'amministrazione". La V commissione osserva che "sarebbe altresì opportuno che, in sede attuativa, si prevedessero idonee forme di rendicontazione delle spese effettuate".

La commissione chiede anche l'inserimento una clausola di salvaguardia di carattere automatico per evitare "scoperture degli oneri" recati dalle norme su school bonus e le detrazioni per le spese scolastiche.

Quanto all'articolo 22 del ddl Scuola, sulle deleghe al governo, la commissione Bilancio fa presente che la complessità dell'articolato "impedisce un'immediata quantificazione dell'onere"

L'ultima osservazione della V commissione si riferisce invece all'articolo 25 del ddl, sulle coperture: la Bilancio osserva che "appare necessario ripristinare le risorse" del Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche originariamente impegnate a copertura della norma sul 5 per mille, poi stralciata dalla Camera.

Il parere della Bilancio contiene anche 11 dettagliati presupposti, in base al quale la V commissione esprime il nulla osta all'approvazione del testo.

I presupposti, si legge nel parere, sono, ad esempio, che l'uso di docenti abilitati all'insegnamento nella scuola primaria per l'insegnamento della lingua inglese, della musica e dell'educazione motoria"non diano luogo ad aumenti stipendiali o a maggior fabbisogno di personale docente"; che l'equippollenza con la laurea dei titoli rilasciati da scuole di rilevanza nazionale operanti nei settori di competenza del Mibact "non dia luogo a benefici di status economico; che la copertura finanziaria delle norme in materia di innovazione digitale e didattica laboratoriale "non determini effetti negativi sui saldi di finanza pubblica".

Altro presupposto per l'ok da parte della Bilancio, si legge nel parere, è che il personale docente già assunto in ruolo a tempo indeterminato, che conserva la propria cattedra, se sovrannumerario "venga posto in mobilità obbligatoria qualora non presenti una propria istanza di trasferimento"; che le facoltà affidate al dirigente scolastico di diminuire il numero di alunni per classe "non comportino la possibilità di erogare ai criteri minimi di dimensione delle classi già previsti a legislazione vigente e che eventuali riduzioni di alunni siano compensate all'interno dell'istituto di riferimento".

Infine la Bilancio chiede, come presupposto al parere non ostativo, che la norma con la quale si riducono le sanzioni degli enti locali che hanno sforato il patto di stabilità interno nel 2014 in base alle spese per edilizia scolastica, "non comporti un peggioramento dei saldi per gli effetti dell'alleggerimento del patto di stabilità interno". E che le misure volte a far utilizzare agli enti locali le risorse derivanti da ribassi d'asta, per interventi di sicurezza nelle scuole, "non provochino contenzioso dal quale possono scaturire oneri per l'amministrazione"
La commissione Istruzione quindi lunedì alle 14 potrà iniziare a votare solo su questi due articoli e rinviare il resto in attesa degli altri pareri.

La Bilancio tornerà a riunirsi martedì e nel frattempo la Giunta per le immunità, martedì 16 giugno, con due sedute a settimana fino al 24 giugno, comincerà ad esaminare la richiesta di arresto per il presidente della V commissione Antonio Azzolini.

Secondo indiscrezioni, probabilmente entro l'estate l'aula del Senato voterà sulla richiesta d'arresto per Azzolini.

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