Uil Scuola Padova. Reiterazione contratti a termine. 800.000 euro per risarcire 40 precari

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Uil Scuola Padova – Le sentenze in oggetto sono cinque e riguardano una quarantina di ricorrenti patrocinati dall’avv. Maria Elena Sinigaglia del foro di Padova, per questi, Il Giudice dott. Dalla Casa, ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno, quantificandolo in quattordici mensilità globali di fatto, a seguito della illegittima apposizione del termine da parte del MIUR ai contratti negli anni sottoscritti dai ''precari'' oltre al riconoscimento dell'intera anzianità di servizio a tutti i fini: giuridici, economici, previdenziali e di carriera, calcolata come se i ricorrenti fossero stati assunti a tempo indeterminato fin dal primo servizio.

Uil Scuola Padova – Le sentenze in oggetto sono cinque e riguardano una quarantina di ricorrenti patrocinati dall’avv. Maria Elena Sinigaglia del foro di Padova, per questi, Il Giudice dott. Dalla Casa, ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno, quantificandolo in quattordici mensilità globali di fatto, a seguito della illegittima apposizione del termine da parte del MIUR ai contratti negli anni sottoscritti dai ''precari'' oltre al riconoscimento dell'intera anzianità di servizio a tutti i fini: giuridici, economici, previdenziali e di carriera, calcolata come se i ricorrenti fossero stati assunti a tempo indeterminato fin dal primo servizio.

Rossella Lorenzini, dirigente sindacale che si occupa del contenzioso all’interno dell’organizzazione, esprime particolare soddisfazione per questo risultato in quanto i ricorrenti risultano prevalentemente appartenenti al personale ATA, una categoria che negli ultimi anni è stata altamente penalizzata, soprattutto nell'ultima “riforma” della scuola nella quale, il personale di segreteria e ausiliario non risulta nemmeno menzionato per l’immissione in ruolo. Infatti, si è assistito nel tempo ad un’ erosione degli organici A.T.A., come a voler dimostrare l’inutilità della categoria a cui spesso viene chiesto di svolgere compiti altamente qualificati e di responsabilità, senza essere ammessa ad alcuna specifica, concreta, reale, formazione. Esiste si l’autoaggiornamento, fatto di corsetti on line o di “FAC”!!! che non essendo finanziati con i 500€ in busta paga, trova corrispondenza nel solo spirito di sacrificio.

Queste sentenze, ribadisce la dirigente sindacale, “chiariscono una volta per tutte che non è vincente l’atteggiamento di sfruttare sempre e comunque il personale della scuola soprattutto se precario, al quale già una normativa Europea nel lontano 1999 aveva dato tutela, risulta quindi vergognoso che questo Governo costringa la collettività ad accollarsi economicamente dei risarcimenti piuttosto che risolvere politicamente le questioni della scuola, senza calare sempre e solo le soluzioni dall’alto ma, confrontandosi con chi nella scuola ci vive e lavora: docenti, personale ata, presidi, genitori, alunni, sindacati. Il confronto è garanzia di VERA DEMOCRAZIA la sua assenza DEVE preoccupare e far riflettere sulle scelte future.”

Le problematiche della scuola vanno risolte partendo dall’investimento nelle risorse umane aumentando gli organici ATA, non depauperandoli, così come fatto con l’organico potenziato dei docenti, rendendo efficienti i mezzi tecnici e prevedere una formazione calzante sulle reali esigenze lavorative del personale”.

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