Presidi laziali e abruzzesi protestano contro il MIUR per i tagli allo stipendio
I 900 presidi laziali e abruzzesi sono sul piede di guerra contro il MIUR per la decurtazione ingiusta fatta sui loro stipendi.
I 900 presidi laziali e abruzzesi sono sul piede di guerra contro il MIUR per la decurtazione ingiusta fatta sui loro stipendi.
Ai presidi di queste due regioni è stato decurtata la parte relativa alla retribuzione di risultato, circa 250 euro a testa sulle quote variabili relative agli anni scolastici 2012/2013 e 2013/2014, che sono "superiori all'ammontare complessivo rideterminato dal Miur a seguito dei rilievi dell'Ufficio Centrale di Bilancio".
Ma non è finita, perché oltre a questo taglio, che in altre regioni è stato evitato, si decurteranno dai loro stipendi altri 300 euro, per tagli alla quota di posizione, altra fetta dello stipendio dei dirigenti scolastici, quella fissa.
I sindacati hanno chiesto una soluzione, che ad ora non è arrivata: così giovedì 15 ottobre i dirigenti scolastici protesteranno in viale Trastevere, davanti alla sede del ministero dell'Istruzione.