Pensioni, se il Pil è negativo si abbassano

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Il taglio alle pensioni pubbliche avviene a seguito del calo pluriennale del PIL, a seguito del tasso annuo di capitalizzazione dei montanti contributivi che, per la prima volta, diventa negativo.

Il taglio alle pensioni pubbliche avviene a seguito del calo pluriennale del PIL, a seguito del tasso annuo di capitalizzazione dei montanti contributivi che, per la prima volta, diventa negativo.

Adesso, CGIL, CISL e UIL chiedono al Governo un emendamento che preveda un tasso di capitalizzazione minimo che impedisca la svalutazione del montante contributivo quando il PIL è negativo.

Abbassare le pensioni sì, ma non troppo. Il rischio è, se il trend negativo del PIL dovesse proseguire, che molti lavoratori si troveranno con una pensione non sufficiente alla sopravvivenza.

Una tendenza che, se il piano del Governo sull'eliminazione degli scatti stipendiali basati sull'anzianità dovesse andare in porto, sarebbe ancora più accentuata per i docenti.

Infatti, a seguito del taglio degli stipendi, avremmo quale conseguenza una decurtazione anche delle pensioni che subirebbe un ulteriore taglio se il PIL non dovesse riprendere a salire.

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