Pensioni 2016: guida ai nuovi requisiti di pensionamento

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Come spesso si è detto negli ultimi giorni i requisiti per il pensionamento nel 2016 cambieranno adeguandosi alla speranza di vita, ma come cambieranno?

Come spesso si è detto negli ultimi giorni i requisiti per il pensionamento nel 2016 cambieranno adeguandosi alla speranza di vita, ma come cambieranno?

Pensione di vecchiaia 2016

Con la circolare 63/2015 dell’Inps si conferma l’innalzamento di 4 mesi per tutti i requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia  e anticipata, ma non è tutto perché l’innalzamento si affiancherà ad un aumento dell’età pensionabile di vecchiaia per le donne che per il settore privato dipendenti e autonome avranno un incremento di quasi due anni sull’età anagrafica: 65 anni e 7 mesi per le lavoratrici dipendenti, 66 anni e 1 mese per quelle autonome. Per il dipendenti pubblici, sia uomini che donne, l’accesso per la pensione di vecchiaia è fissato a 66 anni e 7 mesi. Per i soggetti privi di anzianità contributiva al 1° gennaio 1996 che accedono alla pensione di vecchiaia con il sistema contributivo anche con 63 anni e 7 mesi di età e 20 anni di contributi a patto che l’assegno previdenziale non sia inferiore a 1250 euro mensili.

 Tra l’altro le donne nel 2016 saranno penalizzate anche dallo stop all’opzione donna, al 31 dicembre 2015, che ha permesso il pensionamento con un’età anagrafica di 57 anni e contributi per 35 anni.

Pensione anticipata 2016

Per la pensione anticipata, nel 2016, saranno richiesti contributi per 41 anni e 10 mesi alle donne e per 42 anni e 10 mesi agli uomini confermando il blocco delle penalizzazione dellì1,2% per chi non ha compiuto i 62 anni di età.  Se si accede con il sistema contributivo la condizione per accedere alla pensione anticipata è che l’importo dell’assegno previdenziale non sia inferiore a 670 euro mensili, ma se si accede alla pensione di vecchiaia con un’età anagrafica di 70 anni e 7 mesi e 5 anni di contributi non importa l’importo dell’assegno.

Deroghe per alcuni comparti

Gli invalidi con invalidità superiore all’80% potranno accedere alla pensione di vecchiaia con un’età anagrafica di 60 anni e 7 mesi per gli uomini e 55 e 7 mesi per le donne mentre per i non vedenti l’età anagrafica è fissata a 55 anni e 7 mesi per gli uomini e 50 anni  e 7 mesi per le donne.

Per i dirigenti del Comparto Sanità la pensione di vecchiaia si può richiedere a 65 anni o, a scelta, al maturare del 40esimo anno di servizio  non oltre i 70 anni di età.

Sistema delle quote

Salgono anche i requisiti per i lavori usuranti.

Per i lavori usuranti che prevedono un attività faticosa, pesante e un notturno per almeno 78 giorni è richiesta la quota 97,6 con almeno 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi.

Per lavori usuranti che prevedano notturno per giorni da 64 a 71 la quota richiesta è 99,6 con almeno 63 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi. Se il notturno previsto va dai 72 ai 78 giorni la quota è 98,6 con 62 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi.

Salvaguardati

Per i lavoratori a cui si applicano le regole anti legge Fornero per accedere alla pensione di vecchiaia sono richiesti 65 anni e 7 mesi di età per gli uomini e 61 anni e 1 mese di età per le donne. Per l’accesso alla pensione di anzianità è richiesto un quorum di 97,6 con almeno 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi oppure 40 anni di contributi senza considerare l'età anagrafica.

Difesa e Sicurezza

Un comparto che non è interessato dagli effetti della Legge Fornero è quello della Difesa e della Sicurezza che potrà conseguire la pensione di anzianità con 40 anni e 7 mesi di contributi indipendentemente dall’età anagrafica; con 57 anni e 7 mesi sono richiesti 35 anni di contributi, con 40 anni di contributi, raggiunti entro il 2011, si potrà accedere alla pensione con 53 anni e 7 mesi di età.

 

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