Organico potenziato non per tutte le classi di concorso. Mobilità straordinaria: quali garanzie di poter tornare nella propria provincia? Il ruolo del PTOF

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Esistono due principali chiavi di lettura dell'organico potenziato: 1. considerarlo come organico a sé e che dovrà andare ad incrementare quello già esistente (di diritto); 2. considerarlo solo in base alle assunzioni in ruolo ovvero rispetto alle domande che sono state presentate entro agosto.

Esistono due principali chiavi di lettura dell'organico potenziato: 1. considerarlo come organico a sé e che dovrà andare ad incrementare quello già esistente (di diritto); 2. considerarlo solo in base alle assunzioni in ruolo ovvero rispetto alle domande che sono state presentate entro agosto.

Perché è utile fare questa differenza?

Perché il primo punto interessa TUTTI i docenti, sia quelli immessi in ruolo dal 1 settembre 2014 e anni precedenti, sia ovviamente i neoimmessi in ruolo.

Il secondo punto interessa invece solo i docenti che hanno prodotto domanda per la fase B e C entro il 14 agosto 2015.

Analizziamo subito il secondo punto che è quello che vedrà la sua realizzaione tra la fine di novembre e gli inizi di dicembre.

Per come è stata formulata la legge, senza la cosiddetta fase C che riguarda il potenziamento, non potrebbero mai essere soddisfatte tutte le domande presentate entro il 14 agosto.

Da come gli USR  hanno formulato le divisioni dei posti del potenziamento per aree e classi di concorso, dietro ovviamente regia del MIUR, sembra che il piano riesca ad accontentare tutti soprattutto per classi di concorso che sembravano non avere alcuna speranza (es. A019 o A060).

Quindi le tabelle pubblicate, che potete trovare a questo link, sembrano costruite ad arte considerando già gli assunti in fase B e cercando il più possibile di tenere in considerazione SOLO le domande che rimangono da soddisfare.

Sembra quindi chiaro (ma questo l'abbiamo evidenziato fin dall'inizio) che l'organico potenziato non risponde in realtà ad una vera esigenza delle scuole, ma è stato concepito solo in relazione alle domande prodotte e a cui sicuramente il Governo vuole dare un esito positivo in modo da poter annunciare il grande successo delle immissioni in ruolo.

Ma se questo potrebbe nell'immediato accontentare tutti coloro che hanno prodotto domanda, dall'altro dobbiamo ricordare che la provincia che sarà assegnata quest'anno nelle fasi B e C è solo provvisoria (anche se fosse quella in cui il docente sperava di arrivare).

Ed è qui che il sistema così prodotto non garantirà assolutamente il prossimo anno la sede più vicina a casa come il Governo finora ha fatto credere. Ecco la cosiddetta "mobilità straordinaria".

Analizziamo ora il primo punto.

Come si sa entro febbraio/marzo (se si rispetteranno le scadenze di tutti gli anni) ci sarà la cosiddetta mobilità straordinaria.

Come abbiamo anticipato in articoli precedenti, con molta probabilità si tratterà del più imponente piano di mobilità della storia della scuola, dato che i docenti potranno contare non sul 60% dei posti disponibili, come solito, ma sul 100% inclusi tutti i posti che verranno creati con l'organico potenziato (cosa che ovviamente dovrà trovare conferma o smentita nel nuovo CCNI mobilità).

Il piano, però, prevede che ad avere la precedenza saranno tutti i docenti che sono stati assunti entro l'anno 2014/15.

I neoassunti del piano assunzionale previsto dalla riforma della scuola, quindi i docenti assunti nella fase zero ed A del piano di assunzioni e i docenti che saranno assunti nella fase B e C, parteciperanno al piano di mobilità, ma in seconda battuta.

C'è da porre i dovuti distinguo tra i docenti della fase zero ed A dai docenti della fase B e C: i primi potranno partecipare alla mobilità provinciale, mentre i secondi anche a quella interprovinciale, dato che le assunzioni avverranno su base nazionale.

C'è quindi davvero la possibilità per i docenti neoassunti nelle fasi B e C di poter tornare a casa visto il  numero di quanti docenti assunti negli anni passati faranno richiesta di mobilità?

E aggiungiamo anche un'altra domanda: c'è davvero la possibilità per tutti i docenti assunti negli anni passati di poter tornare a casa, visto che concorreranno con precedenza non solo sull'organico di diritto ma anche su quello potenziato?

Purtroppo oggi possiamo dire che per molti docenti la mobilità avverrà né più e né meno come gli altri anni e quindi solo sull'organico di diritto. Dipenderà infatti dalla classe di concorso di titolarità o del sostegno (se I o II grado).

Dalle tabelle infatti pubblicate da tutti gli USR in cui si può vedere il numero dei posti di potenziamento che saranno attivati, salta subito all'occhio come alcune classi di concorso o sostegno non sono stati quasi per nulla presi in considerazione come organico potenziato.

Pensiamo per esempio al sostegno primaria, sostegno I grado, A059  e altre classi di concorso.

Questo perché il ragionamento ministeriale è stato il seguente: dal momento che la fase B ha visto per questi docenti l'immissione in ruolo con l'esaurimento già in questa fase di tutte le domande (su tutti A059 e sostegno I grado e in parte II grado), e dal momento che la fase C deve solamente garantire l'assunzione di tutti gli altri docenti che restano in lista, non c'è bisogno di potenziare tali classi di concorso o sostegno senza considerare che proprio queste classi di concorso hanno il più alto numero di posti vacanti e disponibili nonostante appunto l'immissione i ruolo appena effettuata.

E dunque quanti docenti che rientrano in queste classi di concorso sono stati immessi in ruolo nella fase B lontano dalla propria provincia? Quasi tutti quelli che hanno prodotto domanda. 

E come faranno tali docenti a sperare di avere una sede definitiva nella propria provincia se non sono stati attivati posti per il potenziamento?

E badate bene che in questo caso il problema non è solo per loro, ma anche per quei docenti che per le stesse classi di concorso sono stati assunti nel 2014 e anni precedenti, i quali è vero che avrebbero la precedenza sui neo assunti nelle fasi B e C, ma anche per loro cade quella parte di possibilità di essere trasferiti nella propria provincia non essendoci appunto la possibilità d concorrere per quella determinata provincia o regione sui posti dell'organico potenziato. Questi ultimi infatti non esistono.

A ciò si aggiunge che il problema è a livello regionale (non provinciale), in quanto ci sono delle classi di concorso o sostegno i cui posti di potenziamento non sono stati attivati nell'intera regione.

Si concorrerà quindi solo per l'organico di diritto (come avveniva gli scorsi anni) nella provincia ed eventualmente nelle regioni di interesse, e ci si dovrà eventualmente accontentare del tentativo di poter arrivare nella regione più vicina alla propria nella speranza che in questa ci siano più posti ma sempre laddove è stato attivato l'organico potenziato di interesse.

Insomma, non c'è dubbio che se da una parte la fase C farà esultare per prima il Governo per la riuscita del Piano,  il problema della mobilità, se anche dovessero essere soddisfatte tutte le domande fra fase B e C, rimane: 

dopo i numeri che abbiamo visto nelle relative tabelle regionali, per tantissimi docenti neo assunti in fase B e C compresi gli assunti dal 2014 e anni precedenti si allontana sempre di più la speranza di rientrare in provincia o nella propria regione in quanto oltre al consueto organico di diritto non avranno altri posti su cui  sperare di essere collocati.

E così si concretizza quell'idea che abbiamo sempre avuto presente di docenti che saranno destinati in chissà quale provincia senza la reale possibilità di stare vicino casa.

Problema che il Governo, con un piccolo contentino, ha cercato di arginare quest'anno grazie all'accettazione della supplenza fino ad almeno il 30/6 nella propria provincia, ma che in realtà per molti è solo rimandato al prossimo anno.

A meno che – e questo è certamente auspicabile e plausibile – i numeri del potenziamento come li stiamo conoscendo in questi giorni non li si debba considerare esclusivamente per l'a.s. 2015/16, mentre per il il 2016/17 e seguenti si dovrà fare riferimento al PTOF che i Collegi Docenti saranno chiamati ad approvare entro il 15 gennaio 2016. Non sappiamo ancora quale autonomia avranno questa volta le scuole, ossia se potranno richiedere espressamente classi di concorso e numero esatto dei docenti per costituire il nuovo organico dell'autonomia, o ci saranno nuovamente dei paletti direzionati dalla regia centrale del Ministero.

Lo speciale di OrizzonteScuola.it sulla fase C delle immissioni in ruolo 

 

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