Oggi, 8 agosto, si commemora la Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo

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GB – A distanza di cinquanta anni dal disastro di Marcinelle oggi sono previste numerose cerimonie per commemorare quella tragedia e celebrare quella che è diventata la Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, a testimonianza di una più profonda attenzione sociale ed istituzionale per le condizioni di quanti emigrano per necessità dalle terre d’origine.

Il disastro di Marcinelle avvenne la mattina dell’8 agosto 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio.

GB – A distanza di cinquanta anni dal disastro di Marcinelle oggi sono previste numerose cerimonie per commemorare quella tragedia e celebrare quella che è diventata la Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, a testimonianza di una più profonda attenzione sociale ed istituzionale per le condizioni di quanti emigrano per necessità dalle terre d’origine.

Il disastro di Marcinelle avvenne la mattina dell’8 agosto 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio.

Nella miniera di Marcinelle (versante sud-occidentale del Belgio), per un errore umano, un carrello trancia un cavo elettrico e il conseguente corto circuito provoca un terribile incendio, causato dalla combustione di olio ad alta pressione, che, sviluppatosi vicino al condotto dell’aria principale, riempì di fumo tutto il pozzo minerario.

A 975 metri di profondità si scatena l’inferno e ogni tentativo dei soccorritori risulterà vano. Perdono la vita 262 operai (su 274 del personale complessivo), molti nel tentativo disperato di mettersi in salvo tra vie di fuga impossibili. I morti sono di varie nazionalità (belgi, greci, polacchi, ungheresi, etc.) ma in maggioranza sono italiani (ben 136). Per numero di vittime, l’incidente è quello che ha provocato il maggior numero di vittime tra gli italiani all’estero in tempo di pace dopo Monongah e Dawson.

Emigranti da ogni parte del Bel Paese in cerca di lavoro, avevano trovato qui la loro risposta, nell’ambito di un accordo italo-belga che in cambio di manodopera (carente nel paese fiammingo) impegnava l’Italia a importare il carbone estratto a Marcinelle. Mesi e mesi occorreranno per estrarre i corpi intrappolati in cunicoli e gallerie a diversi metri di profondità (l’ultimo sarà recuperato nel dicembre del 1957).

I risultati della commissione d’inchiesta e del successivo processo saranno caratterizzati da omissioni e imprecisioni, al centro di aspre e lunghe polemiche tra le comunità italiana e belga. Parte della verità verrà a galla più tardi, ponendo l’accento sulle condizioni di sicurezza precarie della miniera, sfruttata in maniera crescente dal 1822.

Un aspetto eclatante, all’origine della tragedia, scoperto in seguito: il cavo dell’olio correva vicinissimo a quello elettrico e questo avrebbe favorito il diffondersi delle fiamme in tutta la miniera. Oggi il sito Bois du Cazier, oramai dismesso, fa parte dei patrimoni storici dell’UNESCO ed è anche un museo sulla storia dell’attività estrattiva e dell’industria.

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