Nessun aumento del carico orario dei docenti delle scuole pubbliche. Presentata petizione alla Camera

Di Lalla
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red – Il Prof. Carmelo Peri comunica di aver trasmesso al Presidente della Camera, ai sensi dell’articolo 50 della costituzione italiana, la petizione “Nessun aumento del carico orario dei docenti nelle scuole pubbliche" con elenco dei 22.302 sottoscrittori, con la quale si chiede lo stralcio dei commi 42,43,44,45 dell’art.3 del disegno di legge “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2013)”.

red – Il Prof. Carmelo Peri comunica di aver trasmesso al Presidente della Camera, ai sensi dell’articolo 50 della costituzione italiana, la petizione “Nessun aumento del carico orario dei docenti nelle scuole pubbliche" con elenco dei 22.302 sottoscrittori, con la quale si chiede lo stralcio dei commi 42,43,44,45 dell’art.3 del disegno di legge “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2013)”.

Comunica, inoltre, che trattasi della prima azione intrapresa dall’ANDISP (Assemblea Nazionale degli INSEGNANTI SCUOLA PUBBLICA) contro la proposta di aumento dell’orario di insegnamento e che qualora il progetto di legge in discussione alla Camera dovesse essere approvato, anche con un aumento del carico orario minore di quello annunciato, l’ANDISP porrà in essere forme di protesta, nel rispetto del CCNL, fino al raggiungimento dell’obiettivo prefissato.

L’ANDISP, auspica che nel predisporre interventi che riguardino il funzionamento della Scuola Pubblica, il Ministro della Pubblica Istruzione interpelli preventivamente la Categoria degli Insegnanti al fine di migliorare il servizio offerto dai Docenti alla collettività.

Il documento

Petizione Pubblica

NESSUN AUMENTO DEL CARICO ORARIO DEI DOCENTI NELLE SCUOLE PUBBLICHE

La presente petizione ha per obiettivo quello di modificare il testo della legge di stabilità 2013 in fase di dibattimento parlamentare eliminando i seguenti articoli:

1. A decorrere dal 10 settembre 2013 l’orario di servizio del personale docente della scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado, incluso quello di sostegno, è di 24 ore settimanali. Nelle sei ore eccedenti l’orario di cattedra il personale docente non di sostegno della scuola secondaria titolare su posto comune è utilizzato per la copertura di spezzoni orario disponibili nell’istituzione scolastica di titolarità e per l’attribuzione di supplenze temporanee per tutte le classi di concorso per cui abbia titolo nonché per posti di sostegno, purché in possesso del relativo diploma di specializzazione. Le 24 ore di servizio del personale docente di sostegno sono dedicate interamente ad attività di sostegno. L’organico di diritto del personale docente di sostegno è pari, a decorrere dall’anno scolastico 2013/2013, a quello dell’anno scolastico 2012/2013.

2. Il periodo di ferie retribuito del personale docente di tutti i gradi di istruzione è incrementato di 15 giorni su base annua. Il personale docente fruisce delle ferie nei giorni di sospensione delle lezioni definiti dai calendari scolastici regionali ad esclusione di quelli destinati agli scrutini, agli esami di Stato e alle attività valutative. Durante la rimanente parte dell’anno la fruizione delle ferie è consentita per un periodo non superiore a sei giornate lavorative subordinatamente alla possibilità di sostituire il personale che se ne avvale senza che vengano a determinarsi oneri aggiuntivi per le finanze pubbliche.

Dal momento che l’approvazione di tali articoli ccomporterebbe:

1) L’aumento del carico di lavoro dei Docenti senza la relativa retribuzione;
2) La riduzione dei posti di lavoro in un settore già mortificato negli anni passati da tagli per 150.000 unità;
3) La dequalificazione dei servizi offerti dalla scuola pubblica.

Premesso che, questa Petizione è nell’esclusivo interesse della Scuola Pubblica e quindi di ogni singolo cittadino e del nostro Paese,

Si specifica, quindi, che la stessa verrà inviata a tutti i partiti chiedendo il loro l’appoggio in Parlamento al fine di modificare il testo della legge di stabilità 2013 in fase di dibattimento parlamentare chiedendo loro di eliminare gli articoli sopra indicati e inoltre di non inserire ulteriori norme che continuino a contribuire allo sfascio della scuola Pubblica.

I firmatari

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