Mobilità. Solo nel 2016/17 sapremo quanti ex precari saranno docenti di ruolo in altra provincia

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I numeri emanati in questi giorni da rappresentanti del Ministero vanno presi con le pinze, in quanto meramente illusori. Il 2015/16 è un anno di passaggio, veramente pesante per chi dovrà spostarsi, ma il grosso degli spostamenti veri avverrà nel 2016/17.

I numeri emanati in questi giorni da rappresentanti del Ministero vanno presi con le pinze, in quanto meramente illusori. Il 2015/16 è un anno di passaggio, veramente pesante per chi dovrà spostarsi, ma il grosso degli spostamenti veri avverrà nel 2016/17.

E' infatti in tale anno scolastico che si definirà la geografia degli ambiti territoriali e dell'assegnazione della provincia definitiva per i neoimmessi in ruolo.

Provincia che potrebbe non coincidere con quella del 2015/16, dal momento che la mobilità del 2016/17 si comporrà di due fasi, la prima delle quali destinata ai docenti immessi in ruolo fino al 1° settembre 2014, che potranno scegliere su tutti i posti dell'organico dell'autonomia, compresi quelli assegnati, in via provvisoria, ai neoimmessi 2015/16.

E dunque, di "deportazione", di "esodo", di "trasferimento in massa", potremo veramente parlare solo nel 2016/17. Si dirà forse che in quell'occasione i docenti avranno la possibilità di scegliere la preferenza della provincia (ma in ogni caso si potrebbe incorrere in una assegnazione d'ufficio), e non al buio come è avvenuto per la procedura dell'immissione in ruolo 2015/16.

Certo è che anche quando nella magia dell'algoritmo della fase C si riuscisse a rendere felici i precari che hanno presentato la domanda di assunzione nella prima delle province indicate, essa costituisce sempre e comunque una provincia provvisoria.

Un'altra roulette, forse anche più angosciante, attendere ancora gli ex precari. Una roulette che certo non balza agli onori delle cronache generaliste in questi giorni, ma di cui sicuramente sentiremo ancora parlare a lungo.

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