Mobilità primaria, PSP: “docenti deportati”. Il Governo spera nell’autolicenziamento

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PSP – I Partigiani della Scuola Pubblica sostengono i docenti della scuola primaria che in queste ore hanno ricevuto la notizia della sede di trasferimento. 

PSP – I Partigiani della Scuola Pubblica sostengono i docenti della scuola primaria che in queste ore hanno ricevuto la notizia della sede di trasferimento. 

Molti docenti sono stati deportati, e che nessuno si senta offeso dall’utilizzo di tale termine, lontani dalle loro famiglie dopo decenni di sacrifici.

Solo per fare un esempio: una docente residente a Bari ed immessa lo scorso anno a Milano è stata trasferita a Sassari.

Ci chiediamo come si possa giocare così con le esistenze delle persone.

Sappiamo bene che il fine ultimo di questo Governo è quello di costringere la maggior parte dei docenti all’autolicenziamento. Molti, infatti, non riusciranno a mantenersi lontani da casa, perché magari già pagano un fitto o un mutuo e allora sarà più conveniente licenziarsi.

Molte famiglie, già divise lo scorso anno, stanno decidendo cosa fare e cioè scegliere di essere spezzate cercando di tenersi l’agognato posto di lavoro, tentando di resistere, oppure rinunciarvi definitivamente dopo decenni di sacrifici.

Continua questo Governo nelle sue imposizioni con trasferimenti coatti in base a meccanismi che si fatica a comprendere. Intanto restano in attesa i docenti di I e II grado, ai quali toccherà una simile sorte nei prossimi giorni.

Molti i ricorsi già avviati contro una legge ingiusta, offensiva ed incostituzionale. Intanto però non possiamo esimerci dal gridare “Vergogna!” ad un Governo di dilettanti allo sbaraglio che gioca con la vita di gente che tanti sacrifici già li ha fatti ed ora, dopo anni di attesa, meritava il suo ritorno ad Itaca.

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