Mobilità forzata si poteva evitare con piano assunzioni più razionale. Lettera

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Il giornalista del Corriere della Sera Gian Antonio Stella in un articolo del 10.08.16 titolava in prima pagina: " I professori trasferiti ed il complotto che non c'è". L'articolo apriva in questo modo: " A leggere certi strilli sulla "deportazione" dei docenti meridionali al Nord cadono le braccia."

Il giornalista del Corriere della Sera Gian Antonio Stella in un articolo del 10.08.16 titolava in prima pagina: " I professori trasferiti ed il complotto che non c'è". L'articolo apriva in questo modo: " A leggere certi strilli sulla "deportazione" dei docenti meridionali al Nord cadono le braccia."

Premetto che sono un grande estimatore di Stella e trovo i suoi articoli ed i suoi libri sempre illuminanti, però ritengo che nel caso specifico dell'assunzione degli insegnanti e delle cosiddette "deportazioni"  la sua analisi non sia stata corretta e faccia un enorme torto a tutti i docenti costretti al trasferimento, i quali, oltre al grande danno subito, vengono rimproverati di essere degli ingrati perchè osano protestare quando invece dovrebbero solo ringraziare per il ruolo ed  il posto fisso finalmente raggiunto.

Il giornalista si è basato nella sua analisi su di un lungo articolo di Tuttoscuola in cui venivano riportate delle tabelle che evidenziavano la disparità Nord-Sud per quanto riguarda il numero degli studenti, i posti disponibili ed il numero  degli insegnanti. In pratica i dati riportavano un'evidente prevalenza del numero degli insegnanti al Sud e dei posti disponibili e degli alunni al Nord, per cui lo stesso Stella arriva a scrivere la frase che va molto di moda che " non potendo spostare gli alunni al Sud , dovranno per forza trasferirsi gli insegnanti al Nord".

Questa è una semplificazione ed una visione superficiale della problematica in quanto il quadro generale è molto più complesso. I dati riportati da Tuttoscuola sono corretti ma non è stata la disparità posti/insegnanti tra Nord e Sud la causa dei trasferimenti coatti di massa ( se deportati scandalizza le coscienze, coatti penso possa essere accettabile)

. I motivi dell'immenso numero di trasferimenti non sono da ricercare  nella discrepanza Nord/Sud, ma nel piano straordinario di assunzioni della cosiddetta Buona Scuola e nella successiva mobilità straordinaria tutt'ora in atto. Due eventi straordinari che hanno portato ad uno straordinario caos al quadrato.

Provo a descrivere quelli che sono i punti critici.

1)  Organico di fatto .   E' vero quello che dice Tuttoscuola e sono vere le sue tabelle, ma nel conteggio dei posti disponibili mancano tutti quelli dell'organico di fatto, cattedre che ogni anno vengono assegnate con contratti a tempo determinato, Sono oltre 100.000 posti liberi e disponibili, non riportati nelle tabelle di Tuttoscuola ed invisibili al cervellone del Miur.

Ce ne sono tantissimi, sia la Nord che al Sud. Solo per il sostegno ce ne sono migliaia al Sud e verranno assegnate con incarichi a tempo determinato, mentre i titolari saranno  trasferiti al Nord dopo che per anni avevano insegnato su tali posti. Allora sarebbe stato sufficiente metterli a diposizione per evitare tutti i trasferimenti.

Per attenuare lo tsunami degli insegnanti trasferiti è stato  gettato il paracadute o meglio il salvagente delle assegnazioni provvisorie. La cosa paradossale è che attraverso tali assegnazioni i docenti ( non tutti ma solo chi troverà posti disponibili) avranno degli incarichi annuali nella provincia di origine e lasceranno libera la sede di ruolo che invece sarà assegnata a supplenza annuale. Una girandola incredibile di insegnanti tutta a scapito dell'inizio delle lezioni e della continuità didattica. Non si faceva prima a trasformare l'organico di fatto in organico di diritto in modo da evitare tutto questo?

2) Piano assunzionale straordinario della Buona Scuola. Ritengo vi siano state delle valutazioni e decisioni errate che hanno trasformato un'iniziativa totalmente positiva ( come si fà a non essere d'accordo sull'assunzione di 100.000 insegnanti?) in un disastro che ha scontentato tutti.

E' stata una vera impresa ( ovviamente negativa ) per il governo riuscire a creare tanto malcontento con un'azione che invece doveva riscuotere solo applausi e consensi. Paradossalmente fu meno criticata la Gelmini quando tagliò 80.000 posti rispetto al governo Renzi , che invece ne ha assunti 100.000.

Nel pensare al piano di assunzione il governo non ha scelto di dare alla scuola le figure di cui necessitava ( mancano i professori di matematica? assumiamo i professori di matematica), ma di svuotare le graduatorie permanenti ( GAE) ( dove di professori di matematica ce ne sono pochissimi, ma tantissimi di altre classi di concorso non necessarie).

L'idea generale del governo poteva essere corretta, cioè eliminare completamente le GAE per superare il precariato storico e transitare ad un nuovo ed unico modello di assunzione attraverso i concorsi. Ma doveva sapere il governo e soprattutto il Ministero dell'istruzione che non vi era corrispondenza tra le classi di concorso necessarie e quelle presenti nelle graduatorie, per cui sono stati immessi in ruolo migliaia di docenti ai quali si fà veramente fatica a trovare una collocazione mentre continuano a mancare gli insegnanti di cui c'era carenza in precedenza.

Organico del potenziamento. Per l'assunzione straordinaria e quindi in pratica per svuotare le GAE il governo si è inventato tale organico. Una vera trovata, 55.000 posti tra comuni e di sostegno creati dal nulla, virtuali, non-posti. 55.000 cattedre in più oltre alle normali  curricolari per potenziare l'offerta formativa delle scuole. Sorvolando sulle problematiche circa tale organico ( ci sarebbe troppo da parlare), dico solamente qualcosa sulla suddivisione a livello nazionale di tali posti e di come questa abbia accentuato ancora di più la discrepanza Nord/Sud. 

La ripartizione tra le varie regioni è avvenuta in base alla popolazione residente mentre gli insegnanti presenti nelle GAE  sono quasi tutti al meridione. Al Sud quindi insegnanti nettamente in eccesso rispetto ai posti del potenziamento assegnati, al Nord netta prevalenza dei posti. Inevitabile lo spostamento di migliaia di insegnanti al Nord. Certo non si poteva assolutamente effettuare una ripartizione diversa e cioè in base al numero degli insegnanti. Semplicemente non si doveva pensare all'organico del potenziamento ed alla eliminazione delle graduatorie permanenti.

Nessuna legge obbligava il governo ad assumere tutti i presenti nelle GAE, è stata solo la fretta di Renzi a volerla eliminare in poco tempo che ha portato a questa scelta. La sentenza europea aveva solo detto che il governo avrebbe dovuto assumere chi aveva effettuato più di 36 mesi di servizio e che non era ammessa la reiterazione dei contratti a tempo determinato oltre tale limite.

Ma nelle GAE ci sono moltissimi insegnanti che non hanno effettuato più di 36 mesi di servizio, mentre nelle graduatorie d'istituto ce ne sono tantissimi che hanno superato tale limite. L'organico del potenziamento è stato l'altro grande errore pensato per le assunzioni.

Ha accentuato la forchetta Nord/Sud, ha creato insegnanti di serie A e di serie B, confusione nei ruoli e si sono assunti molti insegnanti non richiesti dalla scuola, anche chi non vi aveva mai messo piede  o aveva già un altro lavoro da tempo. Il suo primo anno di attività ha offerto immagini desolanti e deprimenti con insegnanti che non sapevano cosa fare  e presidi alla continua ricerca di attività da far svolgere agli stessi. Fase nazionale di assunzione. Normalmente le assunzioni nella scuola sono state sempre effettuate dagli uffici scolastici regionali e provinciali. Nel piano straordinario si è fatta la scelta di assumere su base nazionale ( fasi B e C) e questo ha portato ad un numero enorme di immissioni in ruolo fuori regione. Fase nazionale gestita dal famoso algoritmo di cui parleremo successivamente.

3) Mobilità straordinaria. Il numero dei trasferimenti fuori regione  parla di una vera ecatombe. Percentuali nazionali sopra il 50%  con più di 30.000 insegnanti trasferiti fuori regione. Il dato reale dei trasferimenti in realtà dovrebbe essere calcolato  tra provincie e non tra regioni o pensiamo che uno possa fare il pendolare tutti i giorni da Trapani a Messina o da Palermo a Catania? Ovviamente la percentuale maggiore dei trasferimenti si è avuta sull'asse Sud-Nord, ma ce sono stati molti  anche nelle altre direzioni, anche al Centro ed al Nord il numero dei passaggi ad altre regioni è stato rilevante.  Se fosse stato solo un problema di insegnanti/posti al Nord nessuno avrebbe dovuto subire il trasferimento vista la netta prevalenza dei posti rispetto agli insegnanti. Percentuali di trasferimenti del 20-30% al Nord sono veramente rilevanti. Qui non c'entrano i dati demografici, invece molto probabilmente c'è lo zampino del famoso algoritmo. In una  dichiarazione il Ministro Giannini  dice che l'attuale mobilità è nei limiti fisiologici e che si attesta intorno al 10%. Innanzitutto cosa vuol dire fisiologica circa un'operazione straordinaria che non è mai stata fatta in precedenza? Poi i dati parlano di una percentuale di trasferimenti fuori regione di oltre il 50%, fuori provincia sicuramente di più. Dove l'ha visto il 10% la Giannini?

4) Algoritmo e cervellone del Miur. Come si fà a pensare ad una soluzione del genere per immettere in ruolo così tanti insegnanti? A pensare di mettere la vita ed il lavoro di migliaia e migliaia di persone dentro ad una macchina che poi, come una roulette russa, spara le sentenze ed invia gli insegnanti in ogni parte d'Italia? Attraverso una semplice mail poi. Il problema non sono gli errori, ma aver pensato ad un sistema del genere. Sempre la Giannini in una intervista rilasciata al Corriere della Sera del 13.08.16 ha dichiarato che "l'algoritmo non è un'entità metafisica, ma un modello matematico".

Ogni sua dichiarazione rischia di essere un attentato alla nostra intelligenza. A parte la banalità della frase, la stessa sembra quasi far pensare che sia stato l'algoritmo ad occuparsi di tutto. Il governo non c'entra, tutto il lavoro è stato effettuato dallo stesso algoritmo, che è un modello matematico e quindi perfetto. Come si fà a criticare una cosa che per definizione è perfetta? Ma responsabile di tutto è stato l'algoritmo oppure chi vi ha inserito tutti i criteri ed i dati? Il computer ha fatto il computer: ha elaborato tutti i dati in base alle impostazioni ed ai criteri che vi sono stati inseriti, che il Ministero vi ha inserito.

E qui veniamo ad un altro problema che è quello della trasparenza. Il Ministero non ha voluto rivelare i criteri inseriti nel computer in base ai quali sono stati effettuati i trasferimenti. Non si capisce perchè un amministrazione pubblica ( non i servizi segreti) non li abbia voluti rivelare. Sarebbero stati utili a tutti per verificare meglio la propria posizione e probabilmente si sarebbero ridotti di molto i ricorsi. Il Ministero avrebbe dovuto almeno dire il criterio più importante e cioè se l'algoritmo era programmato per privilegiare il punteggio oppure il primo ambito.

Sembra una piccola cosa, ma in realtà i risultati cambiano in modo considerevole se si utlizza un criterio oppure l'altro. In caso di prevalenza del punteggio ( e sembrerebbe questo il criterio utilizzato) si avrebbe una moltiplicazione dei trasferimenti perchè si innescherebbe un effetto domino per cui un solo spostamento sarebbe responsabile di una reazione a catena che ne provocherebbe molti altri. Nel caso di prevalenza del primo ambito invece i trasferimenti sarebbero stati nettamente inferiori, ognuno sarebbe stato assunto nel proprio ambito e si sarebbe spostato solo chi fosse rimasto senza posto nello stesso. L'effetto collaterale di quest ultimo metodo sarebbe stato che insegnanti con punteggio maggiore potevano essere mandati più lontano rispetto ad altri con punteggio minore.

Come si vede nessun criterio è perfetto, nessuno riesce a salvare capra e cavoli. Anche se è un modello matematico l'algoritmo ti sbatte lo stesso da Palermo a Milano ( ma anche da Torino a Trieste) con la consolazione che ci vai con il supporto della matematica. Penso che la prevalenza del primo ambito sarebbe stata meno dannosa ed avrebbe ridotto di molto i trasferimenti.

Bisogna dire allora che non solo la discrepanza Nord/Sud ma anche lo stesso algoritmo è stato responsabile di un'elevata percentuale di trasferimenti. Questi comunque restano problemi secondari, semplicemente non si doveva pensare a tale sistema di assunzione straordinaria. Vorrei parlare adesso del dramma sociale provocato da tale mobilità. Come si fà a non vedere la portata di un tale disastro che riguarderà migliaia e migliaia di insegnanti ( si parla di oltre 30.000) che dovranno emigrare? Persone con una media di oltre 40 anni, con famiglie e figli. Come si fà ad essere cinici su queste cose ( vedi Rondolino, ma anche tutti i commenti sprezzanti presenti sui social)?. Immaginiamo che da un giorno all'altro la FIAT decida di spostare tutti i 5.000 operai di Mirafiori da Torino a Palermo. Sarebbe la rivoluzione, lo sciopero nazionale ad oltranza. Qui più di 6 Mirafiori vengono trasferite  in modo coatto da Sud a Nord ( ma anche da Est ad Ovest e viceversa) e tutti ad accanirsi contro quegli insegnanti che hanno osato alzare una flebile voce di protesta.

E' un dramma umano e sociale. Lo stato che dovrebbe occuparsi di risolvere tali problemi li ha invece creati. Lo ha fatto con un piano assunzionale cervellotico, dilettantesco, senza capo nè coda. I trasferimenti sono stati il risultato di capricci e scelte sbagliate

La soluzione sarebbe stata semplice ed i sindacati inizialmente l'avevano proposta ( poi anche loro hanno contribuito al danno firmando l'accordo sulla mobilità). Ma il governo è andato avanti a testa bassa, senza ascoltare nessuno. Sarebbe stato sufficiente trasformare i posti di fatto in posti di diritto ed effettuare le immissioni in ruolo secondo le regole esistenti: su base provinciale e non nazionale, utilizzando le GAE ed i concorsi.

Non era necessario inventarsi il potenziamento, le fasi A,B e C di assunzione, la fase nazionale, il cervellone, l'algoritmo. Al Nord sarebbero mancati molti posti ai quali si sarebbe provveduto alla copertura tramite concorso, al Sud molti non sarebbero entrati subito ( meglio che andare a Milano però).

Non ci sarebbe stato questo grande caos con le migliaia di trasferimenti e le scuole avrebbero avuto il personale di cui necessitava e non insegnanti "potenziati" che non sanno dove sistemare. Sarebbero rimaste le GAE, ma ci sono ancora e forse hanno fatto bene quelli che hanno resistito al ricatto del Ministero e non hanno presentato la domanda.

Sarebbe stato un processo razionale, normale, accettato e condiviso. Ma si è preferito il piano straordinario che di straordinario ha avuto solo il caos totale. Non è informato bene chi dice che gli insegnanti vogliono il posto fisso e lo vogliono sotto casa. Se ci fosse stata una vera, reale e giusta necessità a giustificare i trasferimenti la cosa sarebbe stata comprensibile , ma qui tutto questo subbuglio è solo la conseguenza di scelte capricciose e cervellotiche del governo. I posti al Sud ci sono e verranno dati ai supplenti mentre i titolari saranno  spediti al Nord.

In conclusione sono veri i dati sulla disparità degli alunni e del rapporto posti/insegnanti Nord/Sud, ma la vera causa di quello che sta accadendo è da ricondurre al piano assunzionale straodinario della Buona Scuola ed alla mobilità straordinaria. Renzi ha dichiarato che gli effetti di questa riforma si vedranno fra 20 anni. Forse si è reso conto di aver rovinato la scuola per tale periodo e che questo sarà il tempo necessario per superare tutti i danni che ha fatto.

Dispiace che l'articolo di Stella sia servito da sponda al governo che subito l'ha utilizzato per rialzare la testa forte dell'appoggio di un giornalista così influente sull'opinione pubblica. Chi invece deve andare da Palermo a Milano sempre più cornuto e mazziato. Per fortuna però una volta arrivato al Nord sarà illuminato da un vero faro di giustizia e meritocrazia: la chiamata diretta. La vera ciliegina sulla torta della Buona Scuola.

Giancarlo Pierantozzi

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