Mobilità. Docenti immobilizzati che non hanno ottenuto trasferimento interprovinciale danneggiati anche dalle conciliazioni

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In merito alla mobilità straordinaria 2016/17 ed alle modalità con cui la stessa é avvenuta, tenuto conto degli innumerevoli ERRORI che sono stati riscontrati dai docenti interessati in tutte le fasi, considerata altresì la "gestione" da parte del MIUR delle procedure di conciliazione che avrebbero dovuto porre rimedio agli errori riscontrati, si evidenzia quanto segue:

In merito alla mobilità straordinaria 2016/17 ed alle modalità con cui la stessa é avvenuta, tenuto conto degli innumerevoli ERRORI che sono stati riscontrati dai docenti interessati in tutte le fasi, considerata altresì la "gestione" da parte del MIUR delle procedure di conciliazione che avrebbero dovuto porre rimedio agli errori riscontrati, si evidenzia quanto segue:

1) La mobilità 2016/17 é stata effettuata in base ad un CCNI che prevedeva l'attribuzione delle sedi, su tutti i posti disponibili, PER FASI (A, B, C, D).  Secondo il contratto i posti che si sarebbero liberati in ciascuna fase avrebbero dovuto divenire DISPONIBILI per le fasi successive (si ricorda che la fase B comprende la B1, B2, B3 e che tutto ció che si liberava quindi nella fase B1 non doveva andare alla fase C o alla  fase D – successive – ma sempre alla fase B che é la stessa in cui il posto diventava disponibile).  

Se non ci fossero stati aspiranti in fase B – (B1, B2, B3) , ovviamente i posti avrebbero potuto essere attribuiti alle fasi successive (C e D).

Nella realtà, invece,  tantissimi docenti della fase B della mobilità sono stati letteralmente "scavalcati" nell'attribuzione delle sedi da parte di colleghi facenti parte delle fasi successive  (C e D).

Si ricorda inoltre che anche le precedenze operavano relativamente ad ogni singola fase e che quindi nessun docente appartenente alle fasi C e D della mobilità (pur in possesso di precedenza) avrebbe dovuto "superare" nell'attribuzione della sede un docente rientrante nella fase B (B1, B2, B3), cosa che invece si é verificata. 

Chi é stato superato nella mobilità da docenti che facevano parte di fasi successive ha diritto pertanto ad avere il posto che gli spetta, ai sensi di quanto previsto dal contratto. 

2) Al fine di trovare una "soluzione" per correggere gli "errori" che lo stesso MIUR ha riconosciuto, l'Amministrazione ha invitato tutti i docenti che li avevano subiti, ad inoltrare una richiesta di conciliazione.   In merito alla conciliazione si evidenzia che la stessa avrebbe dovuto RETTIFICARE gli errori e attribuire a ciascun docente la sede spettante allo stesso ai sensi del contratto (come peraltro giá evidenziato nelle mail precedentemente inviate). Non é mai successo, fino ad oggi, che chi occupa un posto abusivamente resti dove si trova a danno di chi a quel posto aveva diritto!!!!  

Chi occupa un posto che spetta ad un altro docente deve liberarlo e QUEL posto deve essere attribuito a chi ne ha diritto.

3) Le richieste di conciliazione (che il MIUR ha "invitato" a presentare)  avrebbero dovuto essere gestite CORRETTAMENTE,  nel rispetto di quanto previsto dal contratto.

Così non é stato, in quanto, dalle ultime notizie acquisite, anche telefonicamente da alcuni Ust che avrebbero dovuto gestire le richieste di conciliazione, sembrerebbe che siano state esaminate SOLO quelle relative alla fase C,  ignorando le altre,  senza nessuna motivazione valida da parte del Miur,  che si sarebbe limitato a comunicare (peraltro non in via ufficiale) che le richieste di conciliazione riguardanti la fase B della mobilità non sono state NEANCHE ESAMINATE.

Questo comportamento adottato dal MIUR é palesemente illegittimo,  contrario al contratto sottoscritto dalla stessa Amministrazione ed anche incostituzionale, dal momento che viola l'art.  3 Cost. , trattando in modo diverso docenti in base alle fasi e tutelando, ancora una volta vergognosamente e spudoratamente,  solo la fase C. 

Tutto ció premesso, si chiede che l'Amministrazione intervenga immediatamente per sanare questa situazione, al fine di evitare il ricorso dinanzi alle Autorità Giudiziarie competenti da parte di tutti coloro che hanno subito la lesione dei propri diritti mediante l'attribuzione delle sedi loro spettanti a docenti che si trovavano in fasi successive  della mobilità, e che pertanto occupano abusivamente e illegittimamente i posti in questione. Ció anche per evitare un ulteriore aggravio di spese, sia per l'amministrazione, sia per i diretti interessati.  In attesa di riscontro si porgono distinti saluti.

Gruppo Docenti Immobilizzati

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