Mobilità. Conciliazioni solo per fase C, ignorate fasi B1, B2 e D, infanzia e secondaria II grado, le spiegazioni del Miur

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Il Miur ha comunicato ai sindacati lo stato dell'arte delle conciliazioni per la mobilità del personale docente per l'a.s. 2016/17.

Il Miur ha comunicato ai sindacati lo stato dell'arte delle conciliazioni per la mobilità del personale docente per l'a.s. 2016/17.

2641 istanze sono state accolte, su circa 4.000 che ne hanno fatto richiesta, solo della primaria. Sta per essere inviato analogo elenco per la scuola secondaria di primo grado e contenente circa 300 proposte di conciliazione su 1.200 richiesta fatte. L'amministrazione ha inoltre informato che molte richieste di conciliazione (oltre 1.000 nella primaria e 900 nella media) sono state valutate dagli uffici territoriali inammissibili o infondate. Il Miur, su queste domande, sta procedendo a fare verifiche per cui potrebbero aggiungersi ulteriori nominativi.

Il Miur ha inoltre informato che le istanze considerate sono solo quelle relative ai movimenti della fase C, ritenuti i più danneggiati. Pertanto, le istanze relative alle altre fasi dei movimenti non sono state nemmeno vagliate.

Nessuna conciliazione sarà fatta sui movimenti di fase B1 e B2 (visto che trattasi di docenti già titolari di scuola), né di fase D per la stessa ragione, ma neanche per ciò che riguarda sia i docenti della scuola dell'infanzia che della secondaria di secondo grado dove, a detta del Miur, non ci sarebbero stati errori

Per quanto riguarda la scuola secondaria, l'amministrazione ha comunicato che a breve saranno inviate agli UU.SS.RR. le proposte di conciliazione relative ai docenti della scuola secondaria di I grado, mentre non saranno prese in considerazione le richieste dei docenti della scuola secondaria di II grado, in quanto l'algoritmo per tale ordine di scuola ha funzionato correttamente.

Per esemplificare la procedura seguita dal MIUR si può fare un caso concreto: docente che ha chiesto un ambito della provincia di Catania, ma che ha avuto in prima battuta Como. Con la conciliazione non è detto che ottenga Catania, molto probabilmente potrebbe ricevere la proposta di Firenze.
Naturalmente il docente che non risulta soddisfatto non deve firmare la conciliazione riservandosi così di rivolgersi al giudice per vedere riconosciuto il proprio diritto al posto.

Se nel frattempo gli uffici territoriali hanno proceduto con le conciliazioni in proprio alcuni dei posti disponibili per quelle inviate dal MIUR potrebbero risultare occupati.
Per le richieste di conciliazione non accolte l'Amministrazione dovrebbe avvisare il docente del rifiuto. Siccome non è sicuro che ciò avvenga è bene ricordare che i termini per rivolgersi al giudice decorrono dal giorno della presentazione della richiesta di conciliazione che è bene documentare.

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