Il M5S non appoggia i due referendum abrogativi sulla riforma: la Chimienti spiega i motivi di questa posizione

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Sulla sua pagina Facebook la deputata parlamentare del M5S Silvia Chimienti ha pubblicato una nota, con la quale chiarisce la posizione dei pentastellati riguardo ai due referendum abrogativi sulla riforma della scuola, referendum che il movimento non appoggia, e spiega il perché di questa decisione.  

Sulla sua pagina Facebook la deputata parlamentare del M5S Silvia Chimienti ha pubblicato una nota, con la quale chiarisce la posizione dei pentastellati riguardo ai due referendum abrogativi sulla riforma della scuola, referendum che il movimento non appoggia, e spiega il perché di questa decisione.  

Girano voci secondo le quali il M5S stia appoggiando i referendum abrogativi sulla riforma della scuola, cosa non vera! Siccome state chiedendo in molti delucidazioni in merito, vi ripropongo un post di chiarimento.

 CHIARIMENTI SUL #REFERENDUM.
 CALMA E SANGUE FREDDO.

 In questi giorni Civati e l’associazione “Leadership alla scuola” hanno depositato in Cassazione due quesiti referendari sulla “Buona Scuola”.

I due quesiti sono l’uno molto parziale (quello di Civati sulle nuove prerogative del dirigente), l’altro abrogativo dell’intera riforma ma non associato ad altri quesiti (come Jobs Act o Sblocca Italia).

 Indire un referendum non è cosa da poco, soprattutto se si vuole sperare di avere successo e di non sprecare energie.

 E’ necessario che i quesiti siano tecnicamente perfetti, sì da non rischiare di essere dichiarati inammissibili o illegittimi: dunque, servono tempo e studio da parte di costituzionalisti esperti per formularli, cosa che pare non essere avvenuta nel caso dei due quesiti in questione, visti i tempi immediati con cui sono stati presentati.

 Sarebbe necessario, per votare nel 2016, raccogliere 500mila firme certificate (è necessario certificato elettorale per firmare) entro il 30 settembre 2015.

 La corsa contro il tempo, con l’estate torrida di mezzo, mette a serio rischio di fallimento l’impresa: ci sono solo due mesi scarsi a partire da oggi.

 La battaglia di cui Civati si è impossessato è e deve restare una battaglia che parte dal basso, dai comitati, dalle associazioni, dal mondo della scuola, con l’appoggio della politica: solo in questo modo si riuscirà ad essere davvero capillari e incisivi.

 Una volta raccolte le firme, si deve raggiungere il QUORUM.

 La battaglia NON può restare confinata al mondo della scuola ma deve estendersi al mondo del lavoro (JOBS ACT) e a quello dell’ambiente (SBLOCCA ITALIA) in modo da coinvolgere diversi portatori d’interesse e comitati radicati sui territori.

 Per portare al voto 25 MILIONI DI ITALIANI va fatta una serrata campagna d’informazione sui territori, con banchetti, assemblee, incontri, come avvenne per i referendum sull’acqua pubblica.

 Per tutti questi motivi il M5S non appoggerà il referendum di Civati il quale, oltre a non aver mai portato avanti alcuna battaglia sulla scuola nelle aule parlamentari, non si è confrontato con nessuno e ha fatto tutto da solo, con il solo effetto di generare confusione e di mettere a rischio una battaglia sacrosanta su cui NESSUNO deve mettere il cappello.

 Al contrario noi agiremo in maniera ordinata e coordinata.

 Ascolteremo le proposte dei comitati della scuola, agiremo da COORDINATORI e daremo forza e appoggio, con la nostra rete di attivisti e banchetti, alla raccolta firme per il referendum che il mondo della scuola che è sceso UNITARIAMENTE in piazza il 5 maggio indirà A PARTIRE DA SETTEMBRE (con voto previsto nel 2017), previo studio e approfondimento SERIO sui quesiti.

 Inoltre, in tutte le Regioni in cui sono presenti gli eletti del M5S, abbiamo presentato le mozioni per impegnare le regioni a fare ricorso alla Consulta contro il ddl.

 CALMA E SANGUE FREDDO. C’E’ TROPPA CONFUSIONE.
 Questa è una battaglia troppo importante per poter essere giocata male e in tutta fretta.

 Civati poteva e doveva, quantomeno, ascoltare le associazioni della scuola che sono contrarie a questo modo di procedere.

 Le due iniziative di referendum di cui sopra, purtroppo, non possono essere appoggiata dal M5S.

 Con un certo rammarico perché questa guerra si può vincere solo restando uniti e in questo caso la condivisione è mancata totalmente.

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