M5S. Concorso: no fine precariato, licenziamenti per docenti che non lo supereranno

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“E’ partito il concorso truffa sulla scuola, usato dal governo a fini propagandistici sulla pelle dei docenti precari, e sul quale pesano pesanti dubbi di regolarità, a partire dal problema dei commissari e dell’assenza dei supplenti, oltre che delle griglie e dei criteri di valutazione delle prove. Tutti problemi che avevamo già segnalato per tempo con diversi atti parlamentari e su cui il governo ha fatto orecchie da mercante”. A denunciarlo sono i parlamentari M5S delle Commissioni Cultura di Camera e Senato.

“E’ partito il concorso truffa sulla scuola, usato dal governo a fini propagandistici sulla pelle dei docenti precari, e sul quale pesano pesanti dubbi di regolarità, a partire dal problema dei commissari e dell’assenza dei supplenti, oltre che delle griglie e dei criteri di valutazione delle prove. Tutti problemi che avevamo già segnalato per tempo con diversi atti parlamentari e su cui il governo ha fatto orecchie da mercante”. A denunciarlo sono i parlamentari M5S delle Commissioni Cultura di Camera e Senato.

“All’orizzonte – continuano – si intravedono già i ricorsi, che oltre a un’ingente perdita di tempo produrranno spese processuali che a questo punto devono essere Renzi e il ministro Giannini a pagare, visto che sono loro i responsabili di questo caos che suona come un’ulteriore beffa inflitta a una categoria già fortemente penalizzata”.

“A poco valgono le dichiarazioni esaltate degli esponenti del Pd, che parlano di fine del precariato quando tutti sanno che la legge 107 sulla scuola produrrà licenziamenti di massa per 120mila docenti già abilitati ma che non supereranno il concorso e che non potranno più avere supplenze annuali” concludono.

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