Licei quadriennali. Interviene il liceo “Olga Fiorini”: studenti trascorrono a scuola più ore dei tradizionali. ANDIS: necessaria flessibilità organici e oraria

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red – Dopo aver accolto le preoccupazioni dei sindacati relativamente all’avvio della sperimentazione dei licei quadriennali, pubblichiamo due voci a favore, come è tradizione del nostro portale. Accogliamo i punti di vista di uno dei licei che ha avviato la sperimentazione e dell’associazione ANDIS.

red – Dopo aver accolto le preoccupazioni dei sindacati relativamente all’avvio della sperimentazione dei licei quadriennali, pubblichiamo due voci a favore, come è tradizione del nostro portale. Accogliamo i punti di vista di uno dei licei che ha avviato la sperimentazione e dell’associazione ANDIS.

LIstituto "Olga Fiorini", in prima linea nella sperimentazione del liceo quadriennale, punta il dito soprattutto contro le critiche rivolte alle possibili carenze didattiche causate da una contrazione del percorso educativo.

Ed è qui che sta, dicono dal liceo "Olga Fiorini", la peculiarità della sperimentazione. Non si tratta di mera decurtazione del percorso educativo di un anno, ma di una sperimentazione, innanzitutto, a livello didattico.

Una metodologia che supera "la tradizionale impostazione disciplinare e nozionistica per puntare sull’interdisciplinarietà e lo sviluppo di competenze trasversali"

A tal fine è stata adottata una "gestione elastica del quadro orario, che permette un’interazione fra le materie dei vari assi culturali e l’apprendimento anche in lingua straniera di parecchie discipline".

Una impostazione che punta a "sviluppare un’apertura culturale indispensabile nel mondo globale di oggi".

Altra questione, che il liceo tiene a sottolineare, è l’impegno da parte degli studenti. La decurtazione di un anno di studi, non si traduce in un minor lavoro. I ragazzi iscritti all"’Olga Fiorini" trascorrono a scuola più ore rispetto a quelle previste nell’ordinaento scolastico attuale: nel primo biennio sono infatti programmate 34 ore settimanali, con un incremento non da poco rispetto alle 27 del liceo tradizionale, mentre sono 35 anziché 30 quelle del secondo biennio.

Apprezzamenti alla sperimentazione anche da parte dell’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici, che ritiene positivo il fatto che l’iniziativa riguardi anche scuole statali.

L’intervento, comunque, si concentra in special modo nella gestione degli organici.

"Solo una sperimentazione concreta, autorizzata in situazioni specificamente motivate, – scrivono dall’ANDIS –  può fornire indicazioni sulle soluzioni da dare ai problemi concreti, di natura didattica e organizzativa, relativi all’utilizzo dell’organico, alla mappatura e alla certificazione delle competenze di profilo dello studente in uscita, al rapporto con l’Università, in una logica di massima flessibilità. Proprio su questo ultimo aspetto è necessario che la sperimentazione dia indicazioni sull’utilizzo del personale da reimpiegare, perché il ‘risparmio’ di personale deve essere reinvestito nella scuola per garantire spazi di opzionalità in un modello in cui gli studenti diventino protagonisti almeno di una parte di scelte formative, impossibili con un organico blindato sulle cattedre. Per poter sperimentare anche questa opportunità è indispensabile un aumento di organico che  ‘simuli’ l’organico disponibile a regime dopo 4 anni."

Auspicio finale è l’allargamento dell’iniziativa di sperimentazione a un numero più ampio di scuole rispetto a quello oggi coinvolto, che veda anche "il coinvolgimento dell’associazionismo professionale, particolarmente quello dei dirigenti, e si apra alle organizzazioni sindacali per quanto riguarda gli aspetti di modifica dell’organizzazione del lavoro che si renderanno necessari."

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