Legge di stabilità: accanimento sulla scuola?

Di Lalla
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red – Le reazioni politiche e sindacali sui contenuti (finora informali) della Legge di stabilità. L’aumento delle ore di lavoro da 18 a 24 per i docenti di scuola secondaria è il provvedimento che ha suscitato il numero maggiore di reazioni, per le conseguenze che esso avrebbe sull’impiego anche del personale supplente, ma anche la mancata corresponsione dell’indennità di vacanza contrattuale e il blocco degli stipendi avranno ripercussioni sui lavoratori.

red – Le reazioni politiche e sindacali sui contenuti (finora informali) della Legge di stabilità. L’aumento delle ore di lavoro da 18 a 24 per i docenti di scuola secondaria è il provvedimento che ha suscitato il numero maggiore di reazioni, per le conseguenze che esso avrebbe sull’impiego anche del personale supplente, ma anche la mancata corresponsione dell’indennità di vacanza contrattuale e il blocco degli stipendi avranno ripercussioni sui lavoratori.

Vito Meloni Responsabile nazionale scuola PRC-SE " Non solo si aggraverebbero brutalmente le condizioni di lavoro degli insegnanti, con effetti drammatici sulla qualità della didattica, ma si taglierebbero in un sol colpo dalle 100.000 alle 170.000 cattedre. Roba da far impallidire i tagli della Gelmini!

Decine di migliaia di insegnanti diventerebbero in esubero, mentre per i precari ci sarebbe la definitiva espulsione dal sistema scolastico dopo anni ed anni di servizio prestato in condizioni professionali e salariali difficilissime."

Anief “Questo doppio provvedimento – sostiene Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato ai quadri e direttivi della Confedir – penalizzerà tutti i dipendenti pubblici, in particolare gli insegnanti. I quali, a parità di lavoro, risultano già i meno pagati tra i 37 paesi economicamente più sviluppati. Per questo, contro il blocco stipendiale non resta che fare ricorso”.

“L’incremento delle ore frontali – continua Pacifico – non farebbe altro che creare nuovo precariato. Inoltre, saremmo di fronte ad una palese lesione di un diritto costituzionale, quale è a la garanzia dell’adeguata retribuzione per il lavoro svolto. E questo, è bene ricordarlo, a cospetto di un sempre maggiore carico fiscale e del costo della vita”.

Paolo Latella Segretario Unicobas Scuola Lombardia Responsabile del Dipartimento Istruzione IDV Lombardia

I docenti con orario cattedra di 18 ore alla settimana di lezione frontale (di in quattro classi) passeranno a 24 ore settimanali. Insomma il docente dovrà obbligatoriamente insegnare in almeno 5-6 classi con 5-6 programmi da svolgere, verifiche da correggere ma oltre al danno ecco la beffa, lo stipendio rimarrà invariato. Non aumentano le ore per classe ma aumentano le classi per i prof!

E’ di fatto un altro licenziamento (indiretto) di massa della storia della Repubblica Italiana! Dopo quella della Gelmini ecco quello di Profumo (uomo di sinistra…) Questa manovra inoltre colpirà pesantemente anche i docenti di laboratorio, molti dei colleghi ITP verranno demansionati in assistenti tecnici cancellando di fatto la funzione docente, anni di professionalità buttati nel water!

FGU-Gilda degli Insegnanti precisa che nel testo in nostro possesso della proposta di legge di stabilità non c´è traccia di tale provvedimento. L´orario di lavoro dei docenti è oggetto di trattativa sindacale e non risulta neppure che le OOSS siano state convocate per discutere di tale argomento. Se questo fosse il progetto del Governo e del Ministro Profumo la FGU-Gilda degli Insegnanti attiverà tutti gli strumenti a sua disposizione, sindacali e legali, per opporsi a quello che si configurerebbe come un vero e proprio abuso.

CISL Mentre aspettiamo di conoscere il testo definitivo dei provvedimenti decisi dal Governo, ed esprimendo già da ora il più netto dissenso per l’ulteriore blocco delle retribuzioni e della contrattazione nel settore pubblico, registriamo tra gli interventi più singolari quello del ministro Profumo, che accenna a non meglio precisati “contributi di generosità” che la scuola sarebbe pronta a dare, per non subire ulteriori tagli diretti.

SNALS Premesso che non si conosce ancora il testo ufficiale del disegno di legge, soggetto in quanto tale a possibili modifiche, ma di fronte ai silenzi del ministro Profumo e alle “voci” che parlano di un aumento delle ore di lezione dei docenti di un terzo (!!!), lo SNALS-CONFSAL denuncia la “follia” di questa ipotesi, fatta uscire, guarda caso, proprio oggi, quando dovrebbe esserci un tentativo di conciliazione per consentire al personale della scuola di utilizzare risorse proprie in modo diverso al fine di ripristinare il riconoscimento delle anzianità di servizio. Non c’è modo di giustificare un simile accanimento sulla scuola e sull’istruzione, che tutti dicono vadano potenziate per il futuro del Paese, se non per fare cassa nel modo più semplice che è anche il più sbagliato e il più ingiusto. Un altro colpo inferto alla scuola dopo che essa ha subìto, come tutto il pubblico impiego, la penalizzazione del blocco dei contratti, con una perdita del potere d’acquisto dei salari e con la soppressione dell’indennità di “vacanza contrattuale”, cui vanno aggiunti i noti tagli agli organici.

FLC CGIL L’effetto immediato di tale disposizione sarebbe la cancellazione degli spezzoni orari, delle supplenze temporanee e dei corsi di recupero assorbiti dal nuovo regime orario.
Il saldo in termini di perdita di posti è di meno 25.000 cattedre per i posti comuni e di meno 4000 se la norma venisse estesa anche al sostegno agli alunni con disabilità, mentre in termini economici ciò significa un intervento di oltre un miliardo a carico del comparto scuola. A regime però tale disposizione determinerebbe una riduzione di risorse ben più devastante.

La scheda UIL sui principali provvedimenti

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