Il lato oscuro della scuola: il personale ATA. Un invito all’unità

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inviato da Gerardo Toscano – Quando il 1° Marzo del 1973 la band britannica Pink Floyd diede alla luce The Dark Side of The Moon sotto l’ egida di Capitol e Harvest Records non poteva immaginare che oltre a consegnare all’umanità uno degli album più belli e ricchi della storia avrebbe creato un’idea, un concetto, un pensiero che sarebbe entrato nel linguaggio comune, nell’analisi sociologica e nella dialettica dei fenomeni.

inviato da Gerardo Toscano – Quando il 1° Marzo del 1973 la band britannica Pink Floyd diede alla luce The Dark Side of The Moon sotto l’ egida di Capitol e Harvest Records non poteva immaginare che oltre a consegnare all’umanità uno degli album più belli e ricchi della storia avrebbe creato un’idea, un concetto, un pensiero che sarebbe entrato nel linguaggio comune, nell’analisi sociologica e nella dialettica dei fenomeni.

Il concetto era semplice da rasentare l’ovvietà e per questo illuminante nella sua potente rappresentazione: ogni cosa, ogni fenomeno, ogni realtà e ogni soggetto ha un lato oscuro, invisibile, estraneo alle luci della ribalta e quindi sconosciuto.

Parlando di fenomeni di ben minore lirica e altezza ma di enorme drammaticità e concretezza il concetto di lato oscuro (o nascosto) di una realtà ben si confà al mondo, non meno complesso e satellite dell’amato pianeta, della scuola.

In un precedente articolo che ho avuto il piacere di scrivere per Orizzonte Scuola ho cercato di evidenziare quello che è il vulnus conoscitivo e percettivo della nostra categoria nel sistema e nell’opinione pubblica, oggi cercherò invece di sottolineare quanto questo vulnus sia stato incentivato e promosso dallo stesso mondo scolastico e dai media.

Con lauto placet di politica e sindacati.

Diceva Spartaco “se non combattiamo uniti moriremo divisi” e il buon Trace aveva già colto le pecche di un sistema, benchè nel suo caso con conseguenze assai più terribili, complesso e diviso dall’interno, denso di frammentarietà e lotte intestine che i diversi profili e relativi protettori alcun interesse avevano ad arginare.

Era una scuola anche quella, la scuola di Capua.

L’epilogo è noto a tutti ma l’unità fu raggiunta.

Dal 75 a.c. non è cambiato poi molto, ogni volta che si parla di Scuola la parola sinonimo della stessa risulta essere quella, giusta ma non rappresentante l’intero fenomeno per funzione e meriti, del Personale Docente; addirittura si denomina la categoria simbionte dei docenti non con il proprio acronimo ma con una dicitura che li qualifica come negazione degli stessi: personale non docente.

Ora capite il senso dell’immensa premessa?
E’ umiliante, è come se chiamassero te per distinguerti da tuo fratello come “non nome di fratello”, in pratica tu, caro mio, non sei nessuno.

Poco importa se senza di te la giostra non gira, poco importa se senza le tue competenze un buon 90% degli atti salienti del funzionamento di una Scuola non avrebbero luogo, poco importa se per organizzare una visita guidata ai ragazzi sei tu che ti accolli l’onere della ricerca, dell’ottemperanza alle regole di trasparenza e di migliore convenienza, della logistica e della sicurezza.

Poco importa, tu sei “personale non docente”, il lato oscuro della Scuola.

Potrebbero pensare molti che quest’analisi sia una rivendicazione puerile e un attacco alla già vituperata e umiliata classe docente e invece no, il mio vuole essere un appello, un monito, una disperata richiesta di unità che estendo anche ai profili appartenti al Personale ATA: se vogliamo davvero rivendicare dignità di categoria dobbiamo superare nel merito, nella forma e nei contenuti le divisioni di concetto e di “blasone” cha hanno fatto da sempre sponda a chi teneva in bassa considerazione il sistema scuola.
Minare dall’interno è la prima mossa di uno stratega, in ambito bellico e in ambito politico.

Tanto per rimanere in salsa latina dividi et impera.

Questo governo, come naturale evoluzione dei precedenti, ha di fatto sferrato un attacco senza precedenti al sistema scuola e questo è atroce e ingiustificabile; credo però, citando un personaggio dubbio ma la cui frase celebre calza, che sia un’occasione di crescita, che sia il momento di “rinnovarsi o morire” superando distinguo, divisioni e orgogli di cui nessuno sente più l’esigenza nè ricorda la ragione.

La Buona Scuola ha duramente colpito la categoria dei Docenti e questo è un male cui io personalmente e la mia categoria siamo solidali, ma che può costituire un momento di svolta.

Auspico pertanto con forza che da questo fatto estremamente negativo possa nascere una spinta unitaria che qualifichi ognuno col proprio titolo ma tutti facente parte di un sistema, di un settore che ha disperato bisogno di fare quadrato per sopravvivere.

Concludendo in asse con l’insegnamento dei Latini, così come patrizi e plebei erano sangue e membra di un unico corpo per Agrippa, così Docenti e Personale Ata sono le due facce di un pianeta che, se non lotta compatto per invertire la tendenza, rischia seriamente la catastrofe.

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