ITS: dal prossimo anno i fondi saranno distribuiti sulla base dei risultati, anche di capacità di impiego

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GB – Gli istituti Tecnici Superiori sono una bella realtà per il nostro Paese.

Si tratta di corsi della durata di due anni, che hanno appena terminato il primo biennio con ottimi risultati sul piano dell’occupazione: oltre il 60% dei diplomati ha già trovato lavoro, con alte percentuali di contratti a tempo indeterminato.

GB – Gli istituti Tecnici Superiori sono una bella realtà per il nostro Paese.

Si tratta di corsi della durata di due anni, che hanno appena terminato il primo biennio con ottimi risultati sul piano dell’occupazione: oltre il 60% dei diplomati ha già trovato lavoro, con alte percentuali di contratti a tempo indeterminato.

Sono iscritti oggi ai corsi  circa 5.000 ragazzi, secondo i dati del MIUR; i corsi sono fortemente agganciati al mondo del lavoro con il 50% delle docenze effettuate dal mondo della produzione e almeno il 30% delle ore in tirocinio attivo.

Dal prossimo anno saranno agganciati anche di più al merito: in arrivo infatti un’importante novità dall’accordo siglato ieri in Conferenza Unificata tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e le Regioni.

 L’efficienza e l’efficacia dei risultati, anche in termini di occupazione degli studenti dopo il corso, saranno alla base della distribuzione dei fondi, che non avverrà più a pioggia, ma in maniera più articolata:il 20% in relazione alla popolazione residente nella Regione di età compresa fra i 20 e i 34 anni; il 70% sulla base dei ragazzi ammessi al secondo anno e di quanti sono stati ammessi all’esame finale; per il 10% a titolo di premialità per quegli ITS che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 70 secondo criteri che riguardano, fra l’altro, l’occupazione, il placement, dei diplomati a 6 e a 12 mesi dalla fine del corso.

 

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