La Religione Cattolica tra ritorni e possibili innovazioni: il confronto Italia – Spagna

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Giulia Boffa – Si va verso un nuovo modo di studiare religione anche in Italia? L’interreligione diventerà la nuova via dell’insegnamento della religione nelle scuole?

Giulia Boffa – Si va verso un nuovo modo di studiare religione anche in Italia? L’interreligione diventerà la nuova via dell’insegnamento della religione nelle scuole?

L’ex ministro dell’Istruzione Profumo aveva già espresso il suo pensiero, parlando della possibilità di cambiare l’ora di religione cattolica in ora di studio delle religioni o comunque di etica morale, considerato il fatto che nelle scuole italiane ormai ci sono tantissimi studenti stranieri non cattolici nè cristiani.

Poi la cosa non si è più discussa e niente di concreto è stato fatto, anche se una novità è stata registrata in questi ultimi giorni.

Si è insediata infatti al Miur, alla presenza del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza, la Commissione Miur- Co.Re.IS. per la divulgazione dei valori della multiculturalità e la promozione di percorsi di formazione ed educazione sui temi del dialogo interculturale e interreligioso.

La Commissione, presieduta dal Direttore generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione del Miur, Giovanna Boda, è composta da membri della stessa Direzione, da Yahya Pallavicini, vicepresidente Co.Re.IS. Italiana, Chiara IlhamAllah Ferrero, segretario generale Co.Re.IS. Italiana, Laura Mulayka Enriello, responsabile educazione Co.Re.IS. Italiana, Nicola Isa Abd al-Haqq Benassi, esperto di studi islamici.

L’intesa tra il Miur e la Comunità Religiosa Islamica Italiana è finalizzata all’avvio di progetti formativi rivolti a studenti e insegnanti di ogni ordine e grado e alle Università, con l’obiettivo di promuovere attività di scambio, formazione e divulgazione di corretti percorsi di integrazione socio-culturali.

Tutto questo mentre in Spagna si ritorna all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole dopo anni di abolizione sotto il governo Zapatero: sembra che il ritorno sia dovuto ad una legge che  è il documento pubblicato il 20 maggio dalla conferenza episcopale spagnola, dopo l’approvazione ottenuta dalla loro Assemblea di aprile: "Orientamenti pastorali per il coordinamento della famiglia, della parrocchia e della scuola nella trasmissione della fede", che accoglie gli orientamenti dati da Benedetto XVI in merito alla cosidetta "emergenza educativa" e secondo i quali la materia "religione cattolica" non può essere ridotta a un mero trattato di religione o di scienze della religione, come desiderano alcuni; deve conservare la sua autentica dimensione evangelizzatrice di trasmissione e di testimonianza della fede. Infatti il documento ricorda che si tratta di «un diritto e un dovere dei genitori e degli alunni cattolici».

La religione non è solo una realtà interiore, ma è stata, nel corso della storia (come nell’epoca attuale), un elemento integrante del contesto sociale umano e un ineludibile fatto culturale. «Per questo — si afferma — i contenuti fondamentali della religione offrono chiavi di interpretazione delle civiltà. E se la religione è un fatto culturale importante in seno alla nostra società, risulta evidente che il suo incorporamento alla scuola è una ricchezza e parte del bagaglio culturale dello studente», utile a comprendere la civiltà europea, a favorire l’unità interiore del giovane credente, ad apprendere valori morali che orientino il suo comportamento.

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