INVALSI. Rossi Doria “preoccupato se diventa metodo astratto”. Carrozza “E’ solo un test”. Abravanel “nascita della meritocrazia”. Giovani comunisti “boicottali”

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red – Come ogni anno, durante lo svolgimento delle prove INVALSI si allarga il dibattito sulla loro importanza e sulla loro funzione. Abbiamo raccolto le dichiarazioni di tre importanti attori del mondo della scuola e di una rappresentante del mondo deglis tudenti: il sottosegretario Rossi Doria, il Ministro Carrozza, il massimo sostenitore di un sistema meritocratico in Italia, Roger Abravanel e Paolo Spena "responsabile nazionale scuola del Fronte della Gioventù Comunista)
INVALSI. Setito a Radio 24: non vengono utilizzati "per fare alcuna graduatoria fra le scuole … Sono meno che quiz"

red – Come ogni anno, durante lo svolgimento delle prove INVALSI si allarga il dibattito sulla loro importanza e sulla loro funzione. Abbiamo raccolto le dichiarazioni di tre importanti attori del mondo della scuola e di una rappresentante del mondo deglis tudenti: il sottosegretario Rossi Doria, il Ministro Carrozza, il massimo sostenitore di un sistema meritocratico in Italia, Roger Abravanel e Paolo Spena "responsabile nazionale scuola del Fronte della Gioventù Comunista)
INVALSI. Setito a Radio 24: non vengono utilizzati "per fare alcuna graduatoria fra le scuole … Sono meno che quiz"

"Sono preoccupato – ha affermato Rossi Doria – se diventano un metodo astratto oltre che sull’aspetto della preparazione al test, ma penso che se il Governo riuscisse a spostare un po’ di investimenti verso la scuola si potrebbero utilizzare per migliorarli, fare un grande dibattito con i docenti e al contempo allocare le risorse lì dove è più necessario”.

"E’ un test di valutazione utilizzato anche per finalità conoscitive, – tenta di minimizzare il Ministro Carrozza a seguito delle proteste organizzate da alcuni sindacati – per capire il mondo della scuola e le peculiarità territoriali. Deve essere un po’ ridimensionato il valore e l’impatto che gli si attribuisce". Quindi apre ad un dibattito per "sentire le parti in causa e magari faremo una riflessione, ma è un test", conclude.

Posizioni che difendono le prove, ma che aprono alla necessità di rivederne alcuni aspetti.

Difesa "integralista" invece, da parte di Roger Abravanel, ingegnere, manager e scrittore italiano, autore del libro best-seller "Meritocrazia", nonché autore del saggio “Regole”, con cinque proposte per il miglioramento della capacità competitiva dell’Italia.

"L’Italia – ha scritto Abravanel in un editoriale apparso sul "Corriere della Sera" – sta finalmente colmando il gap con i Paesi più evoluti che adottano questi test da decenni e ne hanno addirittura fatto degli standad globali come i test Pisa dell’Ocse"

Ed auspica che presto possano essere adottati anche durante l’esame di maturità. "Quando ciò avverrà – afferma – si potrà veramente celebrare la nascita della meritocrazia anche nel nostro Paese (90 anni dopo che negli USA) perché si potrà selezionare molto meglio chi merita di andare all’università eliminano anche gli attuali test d’ingresso."

Le prove INVALSI sono, per Abravanel, "un grande passo avanti per migliorare il futuro dei nostri figlia"

Di diverso avviso i Giovani Comunisti, che ieri hanno lanciato l’iniziativa "Difendi la scuola pubblica, boicotta i test Invalsi". Una campagna contro i quiz di valutazione delle scuole voluti dal ministero dell’istruzione, che il 16 maggio coinvolgeranno migliaia di studenti del secondo anno delle scuole superiori. Iniziative si segnalano nelle principali città italiane: Roma, Milano, Napoli, Palermo, Firenze e in molti capoluoghi di regione e provincia.

"I test Invalsi sono funzionali allo smantellamento della scuola pubblica – afferma Paolo Spena, responsabile nazionale scuola del Fronte della Gioventù Comunista – puntano a differenziare il finanziamento economico delle scuole, creando le premesse per una separazione sempre più marcata tra il livello dei diversi istituti, lì dove al contrario sarebbe necessario intervenire per livellare queste differenze e creare una situazione omogenea e di qualità. Inoltre – afferma Spena –  i test preparati dall’Invalsi sono figli della cultura dei quiz che non lascia alcuno spazio all’elaborazione critica da parte dello studente, non tengono conto delle differenziazioni tra indirizzi di istituti e licei, generano un cambiamento nella tipologia dell’insegnamento, che si sposta sempre di più sul modello dei quiz, proprio in preparazione dell’Invalsi."

L’invito della FGC viene rivolto anche ai professori. "In questi giorni – conclude il comunicato – su tutto il territorio nazionale sono previste iniziative di informazione sotto le scuole per invitare gli studenti al boicottaggio, per difendere la scuola pubblica"

Il nostro speciale dedicato alle prove Invalsi, con le guide sullo svolgimento

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