Insegnante riammessa in servizio dal Giudice per raggiungere requisiti per pensione minima

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La Cisal Scuola di Taranto comunica che con sentenza n.5419/2015 il Giudice del lavoro di Taranto, decidendo sul ricorso ex art.700 c.p.c., dà ragione all’avv. Simone Spinelli, rappresentante di una docente di scuola dell’infanzia tesserata.

La Cisal Scuola di Taranto comunica che con sentenza n.5419/2015 il Giudice del lavoro di Taranto, decidendo sul ricorso ex art.700 c.p.c., dà ragione all’avv. Simone Spinelli, rappresentante di una docente di scuola dell’infanzia tesserata.

Loredana Ferrantino segretaria provinciale: “Ancora una volta la CISAL Scuola riesce a far valere il diritto di lavoratori illegittimamente posti “a riposo”, cioè quello di essere trattenuti in servizio sino al raggiungimento dei requisiti per la pensione minima, cioè 20 anni di contributi entro il 70° anno di età e ancora una volta, fatto gravissimo, noi tutti dovremo pagare con il denaro pubblico le conseguenze di un decreto ormai palesemente incostituzionale come quello del governo Renzi n.886/14. 

Ricordo che già lo scorso 13 marzo 2015 il giudice del lavoro di Taranto aveva ordinato la reintegrazione in servizio di un altro tesserato al quale era stata revocata la proroga del servizio, disponendo il recupero di tutti gli stipendi persi in un anno dal ricorrente.

La gravità maggiore, oltre per i lavoratori che all’improvviso si vedono negare sia lo stipendio che la pensione, sta nel fatto che i posti occupati dai lavoratori posti a riposo vengono ovviamente destinati ad altro personale, causando così la doppia spesa per lo stipendio di ogni singolo posto, oltre naturalmente alle spese legali che lo Stato deve sopportare ogni volta che perde una causa”.

Il Giudice del lavoro adito ha infatti ancora una volta disposto la reintegrazione in servizio della docente la quale era stata collocata in pensione per aver superato i 66 anni e 3 mesi di età (età pensionabile) con soli 16 anni e 5 mesi di contribuzione.

Questa sentenza è molto interessante anche perché il ricorso è stato accolto nonostante la docente avesse presentato in ritardo alla propria scuola di appartenenza, la domanda di trattenimento in servizio.

Il Giudice infatti ha stabilito che “la domanda presentata dalla docente alla scuola, seppur tardiva perché presentata oltre i termini stabiliti dal D.M. 886/14, doveva essere comunque accolta atteso che il diritto al raggiungimento della pensione minima è un diritto costituzionalmente garantito”.

La CISAL Scuola, alla luce di questo secondo successo in materia di pensionamenti forzati, invita quanti si trovassero nelle stesse condizioni della propria tesserata a presentare immediatamente ricorso per la reintegrazione in servizio.

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