Un insegnante di ruolo come si abilita in altra classe di concorso?

Di Lalla
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Da più di 10 anni non ci sono percorsi di formazione iniziale ad hoc, specifici per gli insegnanti già di ruolo. Gli ultimi risalgono ai corsi abilitanti dei primi anni 2000, ormai distanti per impostazione e struttura dalle esigenze della scuola di oggi. Eppure il problema dell’abilitazione rimane: la mobilità professionale è un diritto da garantire.

Da più di 10 anni non ci sono percorsi di formazione iniziale ad hoc, specifici per gli insegnanti già di ruolo. Gli ultimi risalgono ai corsi abilitanti dei primi anni 2000, ormai distanti per impostazione e struttura dalle esigenze della scuola di oggi. Eppure il problema dell’abilitazione rimane: la mobilità professionale è un diritto da garantire.

Secondo l’attuale normativa il docente già assunto a tempo indeterminato può partecipare al TFA (Tirocinio Formativo Attivo) per conseguire un’abilitazione per classi di concorso della scuola secondaria e al corso di Laurea in Scienze della formazione primaria per la scuola di infanzia e primaria.

Il TFA è un corso universitario, annuale, di 60 CFU che attribuisce all’esito di un esame finale, il titolo di abilitazione all’insegnamento in una delle classi di concorso previste dal DM 39/98. Vi si accede tramite selezione (test preselettivo, prova scritta e prova orale), prevede lezioni teoriche in presenza, laboratori didattici, nonchè un’esperienza di tirocinio (diretto e indiretto) riferito alla classe di concorso oggetto del corso. Secondo le indicazioni Miur, per le modalità della frequenza si cercheranno soluzioni organizzative tramite i tutor, che non dovranno comportare costi aggiuntivi (FAQ CINECA 2012) , è possibile usufruire delle 150 ore di permesso per diritto allo studio. Costo medio 2.500 euro.

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Una modalità non molto seguita in questi anni (nei fatti si è svolto solo il I ciclo TFA e sono in corso le selezioni per il II) pur essendoci un bacino di potenziali interessati, in particolare DOP e sovrannumerari, alla ricerca di collocazione più stabile, ma anche docenti speranzosi di poter sfruttare il proprio titolo di studio, o di poter dimostrare in altro ambito la propria professionalità.

Impossibile dire se a fungere da spauracchio sia la selezione o la frequenza del corso, spesso in città diversa da quella in cui si è in servizio, o il costo del corso (ricordiamo che i corsi abilitanti di cui accennavamo costavano 64mila delle vecchie Lire). O forse tutto l’insieme, l’idea che sia un corso per i giovani docenti che vogliono entrare nella scuola, e non piuttosto un partire da zero per una riqualificazione professionale.

Ancora più impegnativo il percorso (anche se meno ricercato) per chi volesse accedere a infanzia e primaria e non è in possesso del titolo di maturità magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/02, poichè il corso di Laurea in scienze della formazione primaria, oltre a prevedere la selezione iniziale, ha la durata di 5 anni.

Non si trascuri inoltre il fatto che i docenti a tempo indeterminato non hanno potuto partecipare all’ultimo concorso docenti, indetto con DDG n . 82 del 24 settembre 2014, se non dietro specifico ricorso. 

Si consideri inoltre che la modalità TFA dovrebbe essere una modalità transitoria di conseguimento dell’abilitazione che, nelle intenzioni del Governo, dovrebbe lasciare il posto ad un 3+ 2, cioè rivoluzionare il percorso di Laurea, indirizzandolo nello specifico all’insegnamento.

Ma in tutto questo progetto gli insegnanti già assunti a tempo indeterminato sono esclusi.

E quindi? Questo vuoto lascia spazio a proposte come quelle del Prof. Edoardo Pilia che nella consultazione #labuonascuola propone la mobilità professionale solo sulla base del titolo di studio, a prescindere dall’abilitazione.

E’ perseguibile l’idea di poter accedere ad un insegnamento senza una adeguata preparazione in merito (al di là di quale potrebbe essere il metodo perfetto, dato che finora non lo si è trovato?). Perchè il Ministero fino ad oggi non ha proposto interventi, percorsi adeguati per gli insegnanti di ruolo, pur conoscendo l’esigenza?

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