Immissioni in ruolo: necessario piano straordinario potenziamento per infanzia, ci avevano detto “prima dell’estate”

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E’ in discussione al Senato in questi  giorni il decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, recante misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio ( dl già approvato alla Camera il 21 luglio scorso ) che contiene al suo interno misure importanti e salvifiche per il personale insegnante ed educativo dei Comuni.

E’ in discussione al Senato in questi  giorni il decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, recante misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio ( dl già approvato alla Camera il 21 luglio scorso ) che contiene al suo interno misure importanti e salvifiche per il personale insegnante ed educativo dei Comuni.

Il Governo interviene, all’articolo 17, sul comma 228 dell'articolo 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208, quindi su un comma della legge di stabilità di stabilità, permettendo anche “ ai comuni che non hanno rispettato il patto di stabilità interno nell'anno 2015” di procedere a un piano di assunzioni straordinario per tale personale.

Vediamo come.

Prima modifica alla legge di stabilità, comma  228-bis “ Per garantire la continuità e assicurare la qualità del servizio educativo nelle scuole dell'infanzia e negli asili nido degli enti locali, in analogia con quanto disposto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, per il sistema nazionale di istruzione e formazione, i comuni possono procedere, negli anni 2016, 2017 e 2018, ad un piano triennale straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale insegnante ed educativo necessario per consentire il mantenimento dei livelli di offerta formativa, nei limiti delle disponibilità di organico e della spesa di personale sostenuta per assicurare i relativi servizi nell'anno educativo e scolastico 2015-2016”.

Seconda modifica alla legge di stabilità, comma 228-ter, “ Al fine di ridurre il ricorso ai contratti a termine nell'ambito delle scuole dell'infanzia e degli asili nido e valorizzare la professionalità acquisita dal personale educativo e scolasticoimpiegato nello svolgimento dei predetti servizi con rapporto di lavoro a tempo determinato, i comuni possono, nel triennio scolastico 2016-2019, assumere personale inserito in proprie graduatorie …..  i comuni possono, altresì, avviare nuove procedure selettive per titoli ed esami, per assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, riservate al personale insegnante ed educativo, che abbia maturato, alla data di entrata in vigore del presente decreto, tre anni di servizio, anche non continuativi, con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato alle dipendenze dell'amministrazione che indice le procedure di reclutamento …”.

Ripetiamo che queste sono misure fondamentali per assicurare a  migliaia di minori e famiglie sul territorio italiano la riapertura di tali servizi educativi pubblici e per stabilizzare centinaia di colleghe ogni anno usate, spremute come limoni e poi gettate.

Ma contemporaneamente ci lasciano perplesse ed amareggiate perché, da tutto questo, ancora una volta, escono perdenti la scuola dell’infanzia statale e quei  18 mila docenti precari ancora presenti nelle Graduatorie ad esaurimento ed in attesa di potenziamento.

A noi ancora una volta NON viene concesso un piano straordinario di assunzioni di potenziamento che non soltanto ridurrebbe, come per i comuni, il ricorso ai contratti a termine da parte del MIUR, ma anche e soprattutto valorizzerebbe la nostra professionalità acquisita. Questa all’oggi pare non interessi al governo come non gli interessa che abbiamo ben più di tre anni anche non continuativi, a  tempo determinato, alle dipendenze dell’amministrazione.

Ci avevano detto “  Prima dell’estate”. Ma non abbiamo avuto nemmeno un twitter del reale impegno sul potenziamento. Prima dell’ estate è arrivata però la salvaguardia del personale docente ed educativo degli Enti Locali in deroga alla legge di stabilità.

Questo significa che anche per noi la legge di stabilità può essere derogata. Basta volerlo. E volere è potere come dimostrano i commi sopra riportati.

I numeri del potenziamento organico infanzia sono realizzabili anche dal punto di vista delle risorse finanziarie contenute nella bozza Stato Regioni e documenti ANCI. Almeno il 70% entro l’anno ed il restante 30% con la prossima legge di stabilità. Bastava un comma di deroga anche qui in questo testo e lo avremmo ottenuto. Noi i conti li avevamo già fatti e consegnati a chi di dovere.

Ricordiamo a questo Governo che rispetto ai precari della scuola dell’infanzia statale è ancora in mora nei confronti della giustizia europea NON avendone potenziato l’organico e basta poco per riaprire l’infrazione. Nemmeno il recepimento parziale della sentenza della corte del Lussemburgo da parte della Corte Costituzionale Italiana è un’ancora di salvezza poiché anche quella sentenza ha dimenticato i precari della scuola dell’infanzia statale.

La scuola dell’infanzia statale riaprirà a settembre ancora con realtà di classi pollaio, con disabili presenti in classe e che superano il rapporto di legge. Le docenti tutte della scuola dell’infanzia continueranno a fare del loro meglio anche se l’ esperienza professionale dei 18 mila docenti precari GaE  infanzia non è valorizzata.

Chiediamo un impegno pubblico a questo governo sul potenziamento della scuola dell’infanzia statale che può essere fatto in deroga subito a settembre che manterrebbe alta la qualità dell’offerta formativa e svuoterebbe in un sol colpo le GaE infanzia.

Quanto vale per i Comuni DEVE valere anche per lo Stato. Basta due pesi e due misure.

Volere è potere.

Comitato Tutela Docenti Precari GaE  Infanzia

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