Immissioni in ruolo. A fare la differenza l’ordine delle preferenze, ma il rischio di essere assunti in altra provincia rimane alto

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E' la conclusione alla quale giunge Italia Oggi a commento della FAQ 22 del Miur, quella che avrebbe dovuto rassicurare i precari, ma i conti si fanno individualmente, a seconda le classi di concorso e le province. Con l'incognita di come funzionerà la richiesta di classi di concorso per il potenziamento.

E' la conclusione alla quale giunge Italia Oggi a commento della FAQ 22 del Miur, quella che avrebbe dovuto rassicurare i precari, ma i conti si fanno individualmente, a seconda le classi di concorso e le province. Con l'incognita di come funzionerà la richiesta di classi di concorso per il potenziamento.

Ultimi giorni per presentare la domanda: la scadenza è fissata per il 14 agosto alle ore 14.00

Ancora nessun accenno ad eventuale proroga, già richiesta dai candidati per due motivi: acquisire ulteriori elementi per una scelta più consapevole, cioè conoscere i posti residui che saranno assegnati nella fase B (qualche vaga promessa di pubblicazione ufficiale c'è stata, ma al momento l'unico lavoro è quello di spulciare i siti degli Uffici Scolastici) ed eventualmente riuscire anche ad arrivare all'assegnazione degli incarichi a tempo determinato.

Italia Oggi dicevamo, spiega ancora una volta in dettaglio il meccanismo dell'assegnazione del ruolo: "a fare la differenza sarà l'ordine delle preferenze. Il criterio del maggior punteggio sarà applicato, provincia per provincia, un po' come avviene nei trasferimenti prima trasferimenti nel comune, poi provincia, poi interprovinciali)"

E dunque nella fase C ci sarà la massima attenzione a garantire al docente la prima scelta tra le preferenze espresse. Solo se tale preferenza sarà stata scelta da docente con maggiore punteggio, si rischia di passare alla seconda preferenza, e così via.

D'altronde, questo era il meccanismo già individuato nella legge n. 107 del 13 luglio 2015.

Resta il fatto, però, conclude Antimo Di Geronimo, che in molte province specie nel Sud, il numero di posti disponibili per le assunzioni non copre il numero di aspiranti inclusi nelle GaE. Pertanto il rischio di dover cambiare provincia rimane comunque alto.

La mobilità dell'anno scolastico 2016/17 potrebbe poi rimettere tutto in gioco.

Lo speciale di OrizzonteScuola.it sulle immissioni in ruolo 2015

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