Immettere in ruolo i precari della scuola costa meno che risarcirli

Di Lalla
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E' quello che emerge dall'analisi dell'importante sentenza di Napoli sulla stabilizzazione delle insegnanti precarie la cui storia giudiziaria ha provocato il pronunciamento della Corte di Giustizia europea.

E' quello che emerge dall'analisi dell'importante sentenza di Napoli sulla stabilizzazione delle insegnanti precarie la cui storia giudiziaria ha provocato il pronunciamento della Corte di Giustizia europea.

La sentenza ha stabilito l'assunzione a tempo indeterminato a partire dal primo giorno del 37esimo mese di servizio, nonchè il risarcimento del danno e il dirito alla ricostruzione di carriera.Immissioni in ruolo: a Napoli prima sentenza di stabilizzazione precari con più di 36 mesi di servizio

Ma ciò che emerge dalla sua analisi è un chiaro monito al Governo italiano

"Un insegnate precario della scuola costa meno di €. 21.000,00 l’anno. Il costo della stabilizzazione di un docente precario che lavora con supplenze annuali è pari alla retribuzione di luglio ed agosto, non percepita, ovvero meno di €. 3500,00.

Invero però il costo non è tale, dovendosi detrarre sia la contribuzione, che è figurativamente accreditata presso l’INPS che versa l’indennità di disoccupazione, sia quest’ultima, pari al 60% della retribuzione. Si ha dunque un
costo reale di poco più di €.1100,00 l’anno (da moltiplicarsi per il numero dei precari indicati dalla Corte costituzionale nella Ordinanza 207/13 in 125.934 nel 2012 e dunque €. 138.527.400 l’anno)

Il danno nel codice civile è correlato ad ogni singolo fatto (per il fatto illecito si veda l’art. 2043 c.c.; per l’inadempimento contrattuale si vedano gli artt. 1218 e Firmato Da: COPPOLA PAOLO Emesso Da: Postecom CA3 Serial#: 663551223 c.c.); ogni contratto successivo ai primi 36 mesi è diverso per cui sarebbe foriero di un distinto danno da liquidare, salvo non si voglia astrarre dall’Ordinamento interno il danno di cui all’art. 36, comma 5, d.lgs. 165/01, facendo ricorso a categorie giuridiche inesistenti che tendano a comprendere, sotto un’unica ed indifferenziata liquidazione, fatti dannosi distinti e da liquidarsi separatamente.

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Il costo del risarcimento del danno, sulla scorta della medesima retribuzione, adoperando il minor criterio risarcitorio delibato favorevolmente dalla Corte di cassazione (2,5 mensilità, ovvero il minimo del collegato lavoro ovvero dell’art 8 della l. 604/66), è pari ad €. 440.769.000 annui, ovvero un costo oltre che triplo (ove fosse statuito un risarcimento del danno pari a 15 mensilità si avrebbero €. 2.644.614.000, con un costo annuo quasi 20 volte superiori).

Il dato non è irrilevante ai fini del decidere perché, dovendosi interpretare le disposizioni anche alla luce degli artt. 97, comma 1, e 81 della Costituzione, nella ricostruzione della voluntas legis non si può non ter conto di tale
evidentissimo dato."

"Lo so" sembra rispondere il Governo italiano che, proprio in vista della sentenza europea del precariato, ha previsto un piano straordinario di assunzioni per l'a.s. 2015/16, che dovrebbe portare in cattedra (i decreti sono attesi per fine febbraio) circa 150.000 insegnanti delle Graduatorie ad esaurimento e del concorso 2012 (in reltà il numero effettivo degli aspiranti ancora presente in queste graduatorie potrebbe essere di qualche decina di migliaia in meno).

Ma i ricorsi avviati non si limitano alla richiesta di risarcimento/stabilizzazione (meglio se entrambe), in gioco c'è anche la ricostruzione di carriera, un dato forse oggi sottovalutato dai precari, ma che diventerà determinante una volta assunti. 

Rimane il nodo del personale che ha svolto servizio per più di 36 mesi su posti vacanti ma non si trova inserito nelle Graduatorie ad esaurimento, chiuse dalla legge 296/06 a nuovi inserimenti.

Leggi la sentenza

 

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