Il Giudice ordina immissione in ruolo di tre insegnanti precari con più di 36 mesi di servizio. Effetto Europa

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Altre tre immissioni in ruolo disposte dal giudice Greco di Crotone danno ragione al ricorso presentato dall'avvocato Francesco Lista dell'Anief, su contenzioso nazionale dei legali Ganci e Miceli. Tesi del sindacato accolta su tutta la linea: immissione in ruolo con acclusa ricostruzione di carriera.

Altre tre immissioni in ruolo disposte dal giudice Greco di Crotone danno ragione al ricorso presentato dall'avvocato Francesco Lista dell'Anief, su contenzioso nazionale dei legali Ganci e Miceli. Tesi del sindacato accolta su tutta la linea: immissione in ruolo con acclusa ricostruzione di carriera.

Le assunzioni a tempo indeterminato sono state disposte dal Tribunale, a seguito dei ricorsi presentati dall'Anief nel 2011 e su cui è stata determinante la sentenza della Corte di Giustizia europea sulla reiterazione dei contratti a termine nel territorio italiano emessa lo scorso novembre, sempre in attesa di quella della Corte Costituzionale prevista per il prossimo 23 giugno.

Con le sentenze 116, 117 e 118 del 2015, il giudice calabrese ha infatti deciso di assumere i precari con effetto retroattivo dal 2005, ordinando la ricostruzione per intero della carriera, della liquidazione e delle mensilità estive non corrisposte. Condannando anche il Miur alle spese.

Il giudice, si legge in una delle tre sentenze analoghe, “condanna il Ministero convenuto al pagamento in favore della ricorrente delle retribuzioni contrattualmente dovute per i periodi di interruzione del rapporto di lavoro intercorsi dal 14.9.2005 al momento della effettiva immissione in ruolo; condanna il Ministero convenuto a ricostruire la carriera della ricorrente con il conteggio, ai fini economici e normativi, dell'anzianità di servizio per il periodo pre-ruolo in maniera integrale; condanna il Ministero convenuto al pagamento delle spese di lite, che si liquidano in euro 3.000,00 oltre al rimborso forfettario del 15% e oneri fiscali e previdenziali come per legge, con distrazione a favore del difensore costituito ai sensi dell'art. 93 c.p.c.”.

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Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, “è ormai un dato di fatto che sono sempre più i giudici che a seguito della sentenza chiara e lapidaria emessa il 26 novembre scorso a Lussemburgo dalla Corte europea, si adeguano alla giurisprudenza comunitaria procedendo alla stabilizzazione e alla ricostruzione di carriera di personale precario con anche più di 10 anni di contratti a tempo determinato alle spalle."

“Quella stessa sentenza europea ha spinto il nostro Governo – continua Pacifico – ad approvare un piano di assunzioni straordinario, pari a quasi 150mila immissioni in ruolo, che tuttavia non sana completamente il contenzioso in atto a livello nazionale: rimangono infatti fuori delle assunzioni, ad oggi, decine di migliaia di precari abilitati ma rimasti fuori dalle Graduatorie ad esaurimento non certo per loro colpa”.

La sentenza di Crotone è stata emanata a pochi giorni di distanza di quella di Napoli e l'Anief comunica che sono attese per i prossimi giorni altre sentenze su questioni analoghe.

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