Giannini: famiglie che scelgono scuola paritaria pagano due volte, in tasse e retta. Berlinguer: guarire da malattia intellettuale della scuola solo statale

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di Eleonora Fortunato – Deciso appoggio al sistema integrato tra scuole statali e paritarie da parte dell’ex ministro Luigi Berlinguer e del ministro Giannini, che ieri 25 giugno ha scelto il convegno promosso da Treellle alla Luiss per ribadire gli impegni e i principi ispiratori del suo mandato, improntati a risorse, valutazione, premialità e reti di scuole.

Giannini "chiusura scuole non statali rischio per lo Stato". FLCGIL "pensi alle pubbliche"

di Eleonora Fortunato – Deciso appoggio al sistema integrato tra scuole statali e paritarie da parte dell’ex ministro Luigi Berlinguer e del ministro Giannini, che ieri 25 giugno ha scelto il convegno promosso da Treellle alla Luiss per ribadire gli impegni e i principi ispiratori del suo mandato, improntati a risorse, valutazione, premialità e reti di scuole.

Giannini "chiusura scuole non statali rischio per lo Stato". FLCGIL "pensi alle pubbliche"

L’intervento della Ministra, conclusivo dei lavori della mattinata che hanno avuto come oggetto proposte e modelli per un sistema di istruzione che sfugga alla gestione monopolistica dello Stato, ha chiarito per prima cosa che ‘pubblico’ non è sinonimo di ‘statale’, poiché la sua etimologia più corretta riporta all’idea di qualcosa “che viene fatto pro populo”, nell’interesse del popolo, quindi, e non alla “gestione da parte dello Stato”.

Riesuma così i panni di linguista e filologa l’inquilina di viale Trastevere per mettere bocca in una delle querelle più spinose della storia repubblicana, ma mette in campo competenze matematiche quando riflette sui numeri: “In Italia ci sono circa 13.800 istituti paritari, con un milione e 34 mila studenti, finanziati con 500 milioni di euro. Col meccanismo del costo standard, la media contributiva da parte dello Stato è di circa 490 euro a studente, cifra che però scenderà nei prossimi anni. Se domani mattina le scuole paritarie spegnessero le luci tutte insieme, cosa che non deve succedere, avremmo un grande problema da 6 miliardi di euro”. Un sistema che alleggerisce le casse dello Stato, quindi (visto che la spesa media per uno studente di scuola statale si aggira sui 6800 euro l’anno), e che in più “concretizza il principio di libertà di scelta educativa per le famiglie” dando sostanza al pluralismo, “una parola desemantizzata che va riportata anch’essa al suo vero significato – ha continuato – cioè possibilità di percorrere strade diverse per arrivare a un medesimo obiettivo”.

Il Ministro ha insistito poi sulla necessità di rivedere il meccanismo fiscale (“Oggi le famiglie che iscrivono i figli nelle scuole paritarie pagano due volte, sotto forma di tasse e poi di retta”), citando Don Milani e la Montessori come modelli straordinari che hanno rivoluzionato e contaminato la pedagogia mondiale pur essendo nati in contesti diversi dalla scuola statale.

Ma l’affondo più deciso a un sistema che continui a percorrere la strada della scuola statale a tutti i costi era arrivato poco prima da Luigi Berlinguer, che citando il comma 3 dell’art. 33 della Costituzione aveva detto: “Istituire una scuola paritaria in Italia è un diritto e non una facoltà, né tantomeno una concessione statale, come vorrebbe qualche magistrato. L’equazione scuola statale uguale scuola pubblica offende il principio secondo cui l’educazione è naturaliter publica”.

Valutazione: modello Ofsted

A proposito di valutazione di sistema, il Ministro chiarisce che “Guardano alle rilevazioni internazionali, nel livello medio l’Italia compete bene, bisogna fare qualcosa in più per le eccellenze”, sottolineando nel contempo che anche “l’Invalsi, per quanto sia da perfezionare, lavora bene” e che come riferimento si potrebbe prendere il modello inglese dell’Ofsted, con il potenziamento del sistema ispettivo. Al termine dei lavori la Ministra ha tenuto a ribadire che non può esistere valutazione senza un meccanismo premiale, di cui però non ha voluto svelare nulla ai giornalisti (“dovrete aspettare la conclusione del nostro cantiere”), mentre sollecitata a rispondere sulle strategie per ringiovanire il corpo docente ha ritirato fuori il concorso 2015 e l’accelerazione del turn-over “anche grazie alla soluzione di Quota 96”.

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