Fracassi (Cgil), dirigente non può indicare nome e cognome di chi vuole assumere

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Deciso NO da parte del segretario confederale Gianna Fracassi ai super poteri del dirigente scolastico. "Ci sono ancora 3 settimane prima che finisca la scuola e da qui in avanti stiamo mettendo in campo sul territorio, nelle varie regioni, una serie di iniziative".

Deciso NO da parte del segretario confederale Gianna Fracassi ai super poteri del dirigente scolastico. "Ci sono ancora 3 settimane prima che finisca la scuola e da qui in avanti stiamo mettendo in campo sul territorio, nelle varie regioni, una serie di iniziative".

"Intanto sfruttiamo questi giorni poi – spiega il dirigente – verificheremo se rispetto a quello che ci è stato detto durante l'incontro con il Governo a Palazzo Chigi si riapre uno spazio di confronto prima delle votazioni in Senato sul provvedimento. Se poi la disponibilità all'ascolto manifestata a parole si rivelasse un'operazione fatta per prendere tempo in concomitanza di eventi che con la scuola nulla hanno a che fare per poi chiudere la partita senza concedere nulla, ne trarremo le conseguenze".

La prossima settimana i sindacati incontreranno il Ministro Giannini e poi il Governo: "Noi chiediamo – ha detto la Fracassi – che si apra il confronto e che il Governo ci dica con chiarezza e trasparenza che spazi di modifica ci sono".

La CGIL ha fiducia in possibili cambiamenti al Senato: "Uno dei temi – continua la Fracassi – è quello del precariato per il quale chiediamo un piano pluriennale di assunzioni. Andrebbero poi rivisti ruolo e funzioni del dirigente scolastico".

Sugli aggiustamenti che coinvolgono il Collegio docenti nella formulazione del POF e l'istituzione di un nucleo di valutazione per determinare i criteri per premiare i docenti, non cambiano, secondo il sindacato, l'impostazione del testo.

"Il preside – chiarisce il segretario – non può indicare nome e cognome di chi vuole assumere e l'attribuzione delle risorse del salario accessorio andrebbe affidata alla contrattazione d'istituto. Riteniamo poi che la legge non assolva l'obiettivo prioritario della lotta alle disuguaglianze".

Tra le proposte anche la rimodulazione della questione del 5 per mille e i 200 milioni destinati al merito che dovrebbero essere dirottati nelle scuole in aree a rischio e a forte processo migratorio.

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